Prendi un bambino, un bambino che sa a malapena camminare e mettigli in mano il necessario per dipingere.
Inizierà a tracciare dei segni su quel foglio, passerà il pennello sulla carta fino ad esaurire l’inchiostro, poi lo intingerà di nuovo, continuando a tracciare dei segni.
Poi forse deciderà di provare un altro colore e traccerà altri segni.
E ancora.
Non ne verrà fuori un capolavoro di tecnica, ma per lui quella sarà una sua creazione, una sua forma espressiva nata senza vincoli o timori di giudizio. Sarà una sua opera; l’opera di un artista.
E’ vero. Da piccoli siamo tutti artisti, si tratta della nostra natura. Ogni occasione è buona per lasciare il proprio segno, per dichiarare “Ecco questo l’ho fatto io. E’ una mia creazione”.
Poi arrivano le regole, i paragoni, la razionalità, la critica. E piano piano iniziamo a perdere la capacità di saperci esprimere in modo totalmente libero.
E’ un percorso in cui con le esperienze e l’apprendimento formiamo un reticolato di parametri che imbriglia il nostro istinto di artisti naturali… Per qualcuno questa è la strada per una crescita artistica che può arrivare a livelli altissimi, per molti altri è la perdita della capacità di saper liberare la propria vena creativa. C’è l’inibizione, la paura di creare. Il terrore della critica.
Ma quel bambino è ancora in te.
Pensaci.
bello. se c’era una stellina per il +fav come in flickr era diretto 🙂
bella riflessione e gran bel post
inoltre sono d’accordo con te su una precedente riflessione, il fatto di scrivere (un libro, un post, un blog) aiuta prima di tutto a chiarirsi personalmente le idee e fissarle…
ciao e ancora complimenti
“…tutti i grandi sono stati bambini una volta, ma pochi di essi se ne ricordano.”
Antoine De Saint-Exupéry, Il piccolo principe
Verissimo…….. imparare la tecnica, dovrebbe solo servire per esprimere meglio ciò che vogliamo dire.
Ma non dovrebbe fermare la creatività. dovrebbe aiutare “lo stupore” a trasmettersi…….
penso però che chi si lascia “incartare” dalla tecnica non abbia trovato il suo modo di esprimersi….. non per tutti il proprio talento è la fotografia, a volte la fotografia è un mezzo e/o un piacere, ma il talento è lo scrivere, piuttosto che il parlare, o l’ascolto, o la tenerezza, o i gesti…….
Non dimentichiamo mai che, almeno secondo me, i grandi fotografi sono comunque e sempre anche dei grandi solitari, ciò che vedono lo vedono solo loro e lo rubano attraverso la loro macchina fotografica, e solo “dopo” lo condividono….. ci vuole predisposizione caratteriale per questo, e non solo, anche l’apprendere la tecnica non come tecnica ma come impulso….. credo che la fotografia possa paragonarsi ai cuochi….. o lo sei, o non lo sei. Ciò non preclude nulla a chi non lo è, i biscotti verranno buonissimi lo stesso !!!! Ma quello che conta, è l’emozione offerta 🙂