Ieri, parlando con una persona appassionata di fotografia, sostenevo la tesi che la chimica conta ancora molto nella fotografia.
La simpatica discussione all’inizio si è avvitata su un equivoco.
L’equivoco di quale chimica io stessi parlando.
La chimica delle pellicole, degli acidi per lo sviluppo e per la stampa sulla carta fotografica in camera oscura è legata alla fotografia analogica, che forse non è morta, ma oggettivamente pare in declino.
Sembrerebbe quindi ragionevole affermare che la chimica conta meno…
Io parlavo però di un’altra chimica: quella che governa la mente.
Digitale o analogico alla fine non è importante. Il risultato è tutto nella testa e nelle mani del fotografo, oltre che nelle reazioni dei soggetti con cui questo interagisce.
E’ la chimica delle emozioni che trasforma un click in un grande scatto, è la passione, è l’empatia che lega l’artista col suo soggetto.
Pensa a come a volte sia importante creare un legame, dialogare, entrare in sintonia con una persona prima di riuscire a fare un bel ritratto. Lo stesso vale per i fotografi naturalisti che devono entrare a far parte dell’ambiente che desiderano fotografare; si devono far accettare.
Chiamalo talento, sentimento, relazione o… ispirazione…
E’ sempre una questione di chimica.
🙂
Assolutamente si 🙂
Ma non solo con le persone e la foto naturalistica, ma ad esempio anche con i fuochi artificiali…. se non riesci a esplodere con loro sapendo esattamente la tempistica, non li fotografi 🙂
Sembra un esempio sghembo ma non lo è. La foto nasce nella “pancia”, e sale fino alle mani. Ma se non ti fai completamente coinvolgere, se la pancia rimane vuota, la tecnica non ti serve a niente !!! 🙂
Secondo me il problema è che si confonde la fotografia con la Fotografia.. e tutto questo è evidente su Flickr. Al giorno d’oggi è talmente facile e veloce fare click che le persone neanche ci pensano a quello che stanno facendo.. tanto è un click. E’ il risultato è una inflazione del mezzo fotografico che lo banalizza.. ma forse sto uscendo fuori tema.. la “chimica” (come la chiami tu) è fondamentale per una bella foto, sono d’accordo.
@ Giulio Masi, leggo con piacere la tua considerazione.
Una volta, ogni fotografia (specie quella amatoriale) era un ricordo, un momento, ed a prescindere dalla qualità era una cosa che rimaneva nel tempo come una testimonianza di vita vissuta e fermata.
Oggi, la fotografia è “usa e getta”.
Fanne tante, qualcosa verrà fuori altrimenti si mette su flickr lo stesso, commenta con stunning e passa oltre.
Dopo un mese, la gente nemmeno si ricorda più i propri scatti, immaginarsi quelli altrui…….
Che tristezza…….
non posso che condividere le vs parole.
sarò un nostalgico, ma credo nella ‘pancia’ che cita Luna. La velocità con cui siamo bombardati da immagini impoverisce inesorabilmente i contenuti della nostra mente, della nostra fantasia. Non c’è più tempo per meditare…
e colgo l’occasione per ringraziare nuovamente PierPaolo che con questo blog permette almeno a tre cristi di farsi forza a vicenda.
ciao a tutti