a fotografia è un’arte strettamente connessa allo strumento necessario per realizzarla ed è tra le forme espressive che ha visto una maggiore evoluzione di questo strumento nel corso degli anni.
L’evoluzione della macchina fotografica ha pian piano avvicinato un grandissimo numero di persone alla fotografia. E’ un un percorso che possiamo dire iniziato nel dopoguerra con la diffusione delle fotocamere di piccolo formato, e continuato fino ai giorni nostri con l’accelerazione portata dal digitale attraverso le compatte ed i telefonini dotati di videofotocamera.
Questi decenni di automatismi sempre più evoluti ed efficaci hanno reso via via più semplici e facili da usare le macchine fotografiche, riducendo la necessità di possedere una solida preparazione per essere in grado di fare delle belle foto, almeno dal punto di vista tecnico s’intende. Esiste di conseguenza la possibilità di fare fotografia in modo quasi totalmente passivo, limitandosi ad “inquadrare e scattare”.
E’ un atteggiamento contrapposto a quello classico, quello più accademico, di chi invece vede nella fotografia una disciplina attiva che richiede applicazione. E’ l’impostazione che esiste in tutte le altre forme d’arte che necessitano un artista preparato a creare: la pittura ad esempio, ma anche la narrazione scritta o la musica…
Alla luce di questo doppio approccio che contribuisce a rendere la fotografia così affascinante ed in continua mutazione, evoluzione e diffusione, possiamo comunque considerare anche la fotografia passiva una vera e propria forma d’arte?
Tu che ne pensi?
Io penso che chiunque può inquadrare e scattare, ma penso anche che il novantanove virgola nove per cento di questi scatti si possono buttare. Però, come diceva HCB, le foto si fanno col cuore e col cervello, e quindi anche un semplice “inquadra e scatta ” può essere il frutto di una lunghissima elaborazione.
Questo tema di oggi è assai complesso e le risposte a cui possiamo arrivare sono molteplici, a seconda del punto di vista da cui si osserva questo fenomeno.
Già in Camera Work, la rivista fotografica di Alfred Stieglitz (1903-1917), fu posto il quesito se la fotografia fosse un’arte. Fu scritto un articolo in merito, a cura di Marius De Zayas il quale affermò che “la fotografia non è un’Arte, ma si possono rendere Arte le fotografie”. Da questo episodio venne formulata l’idea di fotografia pura, ossia la fotografia artistica intesa come un’idealizzazione concettuale della forma alla ricerca di una realizzazione libera da tutti i sistemi di rappresentazione. Questo tipo di fotografia prevedeva la formulazione di un preciso credo estetico che reagisse non solo al documentarismo, ma anche alla commistione tra fotografia e interessi pittorici.
Adesso mi domando: quanto di tutto ciò emerge dalle infinite foto che vediamo oggi? Ognuno può tirare le proprio conclusioni… ma io credo che la passività di cui parli, sia inversamente proporzionale alla ricerca estetica… concordo con Salvatore anche se forse il 99,9% è una percentuale troppo rigida… non credo nemmeno che il mondo sia pieno di HCB… quindi per rendere la massima di Bresson più attuale la formulerei così: “inquadra scatta e cestina…”
Grande Martino. Notevole spunto. Però se la massima di Bresson la “aggiorni” così, va a finire che e’ il “cestinare” che diviene forma d’arte!
:-)))
:))
il cestinare rientra nella ricerca di nuove prospettive artistiche!
grazie a te per gli spunti che offri, spero di poter leggere anche il parere di altri.
ciao!
Io penso che la pittura, la poesia e lo scrivere in genere, e quindi anche la fotografia, sia un modo di offrire te stesso agli altri. Una parte di te che non riusciresti a spiegare in altro modo che con l’offerta di una emozione.
Quindi, l’unico modo di dire qualcosa, è avere qualcosa da dire…. nutri te stesso, ed avrai di che nutrire gli altri.
Sono tutte forme d’Arte se creano, nel tempo e negli sconosciuti, una emozione. E parlo degli “sconosciuti” per evitare il ritornismo di flickr 🙂
Se invece è “compulsivo”, se è una “cattura” senza fine, solo uno schiacciare, sarà presto dimenticata…. diventa una forma di comunicazione immediata, ma che non lascia altro spazio che l’attimo….. non credo si possa dire che sia giusto o sbagliato, flickr ha “salvato” dalla noia tanta gente ed ha creato tante amicizie vere che hanno aiutato e creato cose buone….. ma la “Photographia” è altro, senza nulla togliere a loro 🙂
non so se la tipa della ragazza sia attiva o passiva ma una telefonata me la farei….
si fa per ridere…
secondo me non è un male partire dalla passività, ma è un male rimanerci. se poi per passività si intende non cercare manco l’inquadratura, allora è un crimine perseverare!
io, non sono certo al vostro livello,,ed esprimo la mia modesta opinione personale:credo che per fotografia si possa intendere sia passiva che attiva, credo anche che sia una questione di gusti non che l’una escluda l’altra ; l’artista che mette in posa il soggetto con le luci giuste non è da meno di colui che riesce a carpire un attimo fuggente fatto di emozioni
Beh Nicola, il “livello” c’entra poco e tutte le opinioni sono le benvenute.
Grazie del tuo contributo.
aggiungerei che carpire bene l’attimo fuggente è tra i traguardi più considerevoli di un appassionato di fotografia 🙂