Leggo abbastanza spesso articoli ed interventi nei forum a proposito di questo problema del sensore delle fotocamere reflex che si sporca…
Ora, a parte che mi perdoneranno “quelli della pellicola” ed anche chi ha una digitale compatta o prosumer a lenti non intercambiabili. Loro di questa faccenda giustamente se ne possono fregare, ma secondo me anche per chi “è reflex-digitale” si tratta di un non problema.
Si, è vero che il sensore si può sporcare, che è un elemento che si carica elettricamente divenendo un po’ attraente per la polvere, che è delicatino e lì nasconto nel pertugio della reflex è un po’ difficile o forse rischioso pulirlo e che è anche un pochino, come tutte le cose un po’ “infrattate”, misterioso, forse sexy…
Ma insomma, è un sensore… è lì apposta.
Non ti limitare nei cambi di obiettivi, non ti preoccupare se c’è vento o un po’ di polvere.
Non permettere che la paura di sporcare il sensore ti impedisca di fare un bello scatto, di cambiare dal tele al grandangolo se in quel momento ti serve…
Lo sporco sul sensore in una gran parte dei casi nemmeno si vede e quando si vede si tratta di macchie che è facile eliminare in postproduzione.
Il sensore comunque può essere pulito, al limite basta mandare la macchina un paio di giorni in assistenza (nei casi più gravi).
Basta ! Non preoccupiamocene troppo.
C’è di peggio… molto di peggio di un sensore sporco.
🙂
Di peggio c’è una bella goccia d’acqua sull’obbiettivo quando piove. Ho provato a ritoccare in tutti modi in post produzione, ma non facevo altro che peggiorare la situazione.
Beh, a noi antichi pellicolai ci si sporcava lo specchio 🙂 ed hai voglia a pulirlo, come tutti gli specchi degni di questo nome si impiastrava sempre di più, e anche se potevi usare il “daino”, allora lo straccetto per gli occhiali, non dimentichiamoci in che periodo eravamo 🙂 io giravo con il boccettino del liquido apposta per la pulizia degli obbiettivi e gli scovolini per le orecchie, e tanta, tanta, tanta pazienza!!!!
Ma nella borsa avevo anche il cacciavitino per stringere le viti dell’unico obbiettivo non Nikkor che avevo, se è per quello 🙂
Credo cmq che “pulire” la propria macchina significhi anche prendersene cura, possederla, amarla, conoscerla, ascoltarla, il tatto serve anche per questo, riconoscerne la fisicità e farla propria.
Chi ama la fotografia sa che “fotografia” non è solo l’immagine, è anche il rapporto con il mezzo….. come la moto, non sono chilometri, e il piacere di guidare….. 🙂 potenza, stabilità, controllo, appagamento di tutti i sensi 🙂
@Salvatore :
Beh, la goccia d’acqua però è il segno che la pioggia non ti ha intimorito… che la voglia di fotografare è (ragionevolmente) più forte della preoccupazione per l’attrezzatura…
🙂
@Willa:
Vero ! Anche la manutenzione è parte del piacere, un aspetto spesso molto bello.
Il paragone che fai con il mondo dei motori è azzeccato, ma è anche la stessa sensazione che chi si appassiona di qualsiasi qualcosa che comprende un po’ di manualità può provare.