Sarà il segno dei tempi.
Siamo ormai assuefatti al polarismo, alla voglia di netta separazione tra giusto e sbagliato tra bene e male. E’ una faccenda piuttosto complessa, sicuramente non è alla portata di questo blog…
Guardando però il mondo della fotografia come se le sue caratteristiche di arte visiva la rendessero capace di riflettere molti fenomeni si vede, forse più che in altre forme di espressione, un incredibile sviluppo di queste “prese di parte”.
Tutti ne siamo più o meno coinvolti o testimoni.
Si va dalla patetica e perenne lotta Nikonisti contro Canonisti alle continue diatribe tra puristi dell’analogico e “tecnologici” del digitale. Poi c’è il conflitto tra chi sostiene che le foto vere sono solo quelle che non subiscono alcuna postproduzione e chi invece dice che la libertà deve essere assoluta e che se è il caso si può anche usare Photoshop per appiccicare il sole in una foto fatta di notte. Non tralasciamo poi la sfida tra i fautori della sola luce naturale contro quelli del flash, il grande contro il medio formato, Kodak contro Ilford, PC contro Mac ed infinite altre contrapposizioni più o meno serie.
Non sto dicendo che non si debba avere le proprie opinioni o che non si debba mai prendere una parte ma solo che a volte questa necessità di appartenenza viene vissuta con troppa importanza.
Alla fine queste diatribe si scoprono spesso sterili e noiose. Però ogni tanto ci si può anche divertire ad osservare come le persone, una volta aderito a qualcuna di queste “fazioni”, possano velocemente cambiare le loro azioni, argomentazioni ed addirittura frequentazioni.
E tu? Stai in una qualche fazione?
🙂
al di là che Canon e Nikon hanno una portata completamente differente, e quindi è una questione non solo di gusti ma anche realisticamente di costi allo stesso livello e di possibilità (Nikon la G9 se la sogna di notte, Canon nell’analogica faceva le corse per copiare Nikon) credo che ci sia una cosa da chiarire: la “photographia” (quindi non il click) è sempre stata solo una cosa, ed è il rapporto tra te, il mezzo e la realtà.
Tutto quello che tende a distorcere questo rapporto “disprezzando o criticando o bollando” chi lo difende, è in torto e (nella mia esperienza, e sottolineo nella mia esperienza umana!) nasconde la sua incapacità di fotografare.
Ho conosciuto fotografi che sanno fotografare e si divertono come pazzi con la pp, ma non si sognano di chiamare il risultato “photographia”, ne di attaccare chi non la usa.
Così come ho conosciuto fotografi che guardano affascinati i risultati di bellissime pp senza sentirsi “minacciati o incapaci” solo perché non è nelle loro corde.
A me sembra che le diatribe siano fatte solo per soddisfare con ragioni inesistenti la propria frustrazione. Le persone equilibrate non hanno bisogno ne di attaccare ne di bollare ne di insultare, ne di classificare, ne di cercare per forza una classificazione del loro operato.
Tanto, parliamoci chiaro: queste cose succedono solo tra il “popolino degli amatori”, dove sembra necessario affermare il proprio “talento” (tranne andare a vedere lo stream di chi alza più la voce!)….. i grandi, quelli veri, quelli “riconosciuti”, se ne fregano altamente perchè sanno benissimo cosa è importante 🙂
Ripeto però, questa è la mia esperienza, che è stata invero molto negativa perché appunto, io non uso pp (e nessuno si chiede mai come faccio!) 🙂
Quoto in pieno Willa,
un canonista digitale che non ripugna il flash ed usa solo il mac…
Ma figuriamoci un po’! Ci manca che mi metta in una qualche fazione, quando ancora devo capire da che parte stare rispetto alla macchina fotografica! 😉
A parte gli scherzi, nessuna fazione. Devo imparare tutto, e anche quando avrò imparato qualcosa a che mi serve star dentro a uno schieramento? Gli unici recinti possibili sono quelli che mi do da sola, sperimentando.
Sono solo affezionata alla Canon, questo sì, perché è stata la mia prima macchina fotografica, una T60. I primi scatti li feci con quella, in pellicola, ovvio. (Ma ho posseduto anche una compattina Nikon che funzionava benissimo; infatti me l’hanno rubata).