Credo che l’esperienza di esporre al pubblico il proprio lavoro sia molto importante per chi ama fotografare.
Ho avuto occasione di parlarne con l’amico Angelo Oliviero, amico e frequentatore di questo blog che ha accettato di raccontarci cos’è stata per lui l’esperienza della mostra “Poggio lo Sguardo”, realizzata a Poggio a Caiano qualche settimana fa.
Ciao Angelo. Ci racconti un po’ com’è nata l’idea della mostra ?
L’idea di organizzare questa mostra è nata con la disponibilità di uno spazio espositivo interessante, si tratta di un posto molto bello anche se afflitto da varie difficoltà dovute alla scarsa illuminazione e al fatto che si trova all’aperto. Bizzeffe è uno spazio estivo gestito dalla cooperativa sociale “Il Grappolo” insieme ad altri volontari e Viola Belli (una di questi volontari) ha contattato Giulia Pagliai (un’amica fotografa) che poi ha contattato me e gli altri fotografi. Da lì è partito il tutto…
Qual è l’aspetto organizzativo che ha dato a te ed agli altri partecipanti più difficoltà ?
Sicuramente il problema maggiore per noi è stato il fattore tempo. Abbiamo organizzato la mostra circa un mese e mezzo. Ci è stata data quest’opportunità e noi l’abbiamo raccolta come una sfida facendo continui incontri ed organizzando il tutto usando anche facebook e la posta elettronica. Il giorno precedente all’inaugurazione siamo arrivati a scambiare addirittura 140 email! Oltre ai tempi stretti abbiamo avuto problemi con le cornici (molto economiche e poco affidabili) e con l’illuminazione (scarsa e “fastidiosa”).
Ma abbiamo fatto tesoro di quello che abbiamo imparato.
Cosa ti ha guidato nella scelta del tema che hai proposto per la tua esposizione ?
Voglio precisare che il mio ruolo è solo quello di co-organizzatore nella realizzazione della mostra. Il gruppo che ha realizzato la mostra è fatto da 10 persone (otto fotografi, un grafico e una ragazza che ci ha aiutato sin dall’inizio fino all’allestimento del banchetto per l’inaugurazione).
Durante il nostro primo incontro abbiamo deciso di scegliere un tema unificante e allo stesso tempo che lasciasse libertà ai fotografi. Il nome “Poggio lo Sguardo” è stato scelto dal gruppo ed indica una raccolta di foto che raccontano il comune di Poggio a Caiano. Questa scelta è stata quantomeno doverosa dato che è stata Poggio a Caiano stessa ad ospitarci e decidargli il tema delle fotografie è stato per noi un piacere. All’interno di questo tema ognuno dei fotografi ha scelto un “sottotema” così da realizzare una piccola mostra personale.
Il tema della mia personale era “Scale geometriche – scale cromatiche”. L’ho scelto perché ammiro molto la geometria delle scale della Villa Medicea di Poggio a Caiano e sono stato varie volte a visitarla ed a fotografarla. E questo tipo di attenzione mi ha permesso di andare più a fondo con il tema e di elaborarlo meglio nonostante il poco tempo a disposizione.
Dicci qualcosa sul processo di stampa.
Per la stampa ci siamo affidati allo studio Nonsolofoto di Poggio a Caiano. Da loro abbiamo ottenuto anche una piccola sponsorizzazione che ci ha concesso per questo un notevole sconto sul costo di stampa. Tutte le stampa erano nel formato 30×40. Questo formato non ci ha aiutato molto dato che non è nella proporzione (3:2) adottata dalle nostre Reflex. La maggior parte degli autori hanno preferito adottare un crop per riempire completamente la superficie stampata con le fotografie. Io ho scelto di adottare una cornice bianca intorno ad una foto di dimensioni 20×30. Sono contento di questa scelta ma devo dire che anche le stampe a pieno formato erano davvero splendide.
Tengo a precisare che lo stampatore ci ha garantito che le foto non avrebbero avuto alcuna elaborazione rispetto al file originale. Molti service di stampa tendono a “migliorare” le fotografie. Noi volevamo invece avere un risultato quanto più possibile simile ai provini che avevamo precedentemente stampato in formato 10×15.
Dato che ho parlato di uno degli sponsor, vorrei cogliere l’occasione di citare il negozio d’informatica Essedi Shop di Prato che ci ha fornito, come sponsorizzazione il proiettore che abbiamo usato per proiettare una raccolta di molte delle foto realizzate per la mostra (anche quelle non stampate). Le immagini sono state proiettate sul muro di perimetrale e l’effetto è stato davvero affascinante…
Come si è sviluppato il rapporto con gli altri fotografi che esponevano ?
La maggior parte dei fotografi li ho conosciuti ad un corso di fotografia di base organizzato dalla Circoscrizione Prato Centro. Il nostro rapporto di amicizia e la condivisione della nostra passione si sono poi consolidati frequentando insieme il corso di “Fotografia Creativa” tenuto da Andrea Abati presso il Dryphoto 2 a Prato.
Insomma è stata una bella esperienza? Hai qualcos’altro che vorresti condividere ?
E’ stata un’esperienza molto bella. Faticosa, non senza momenti di sconforto dovuti alla paura di non riuscire ad avere il risultato sperato, ma completamente appagante. Non era la prima mostra colletiva per me, ma era la prima organizzata insieme ad un gruppo di persone senza la guida e il supporto di un insegnante o di un gruppo fotografico. Abbiamo imparato tante cose e ne faremo tesoro. Farsi aiutare semplifica le cose, ma rende il tutto più piatto e meno interessante…
Qualcos’altro da condividere? Beh, invito gli altri fotografi a provarci così come ho provato io. Scegliere un tema, studiarlo, elaborarlo, tornare tante volte a fotografare nello stesso posto, scegliere come stampare, dove esporre etc etc. Sono cose che dovrebbero fare tutte le persone che amano la fotografia.
Fare fotografia non significa perdere ore su photoshop per limitarsi a pubblicare un’immagine martoriata solo su Flickr o peggio su Facebook…
Hai altri progetti in mente ?
Per settembre è prevista la mostra conclusiva del laboratorio di fotografia che ho seguito quest’anno con Andrea Abati. La mostra avrà come tema lo sviluppo e la riqualificazione della zona di Prato Nord. Oltre alle fotografie saranno esposti anche dei progetti di riqualificazione della zona realizzati da degli studenti di Architettura. Secondo me il risultato sarà davvero interessante. Sono molto curioso di vedere quale sarà il risultato finale.
Per il resto il nostro gruppo sta lavorando ad un paio di progetti per delle mostre. (una a S. Mauro a Signa, una a Firenze).
Ormai che ci sei, dai raccontaci qualcosa sulla tua passione per la fotografia e di come hai iniziato.
Quella per la fotografia è stata per me a lungo tempo una di quelle passioni “nascoste” o latenti. Una di quelle passioni a cui non si dà sfogo per mancanza di tempo o per sfiducia in sè stessi. Ho sempre guardato le foto con un certo interesse e non di rado mi perdevo ad ammirare le raccolte fotografiche proposte da Repubblica Online. Poi, nel 2006, successivamente ad un mio viaggio a New York ho deciso di provare investendo nell’acquisto della mia prima macchina fotografica (una Lumix FZ50) e iscrivendomi ad un corso. Da allora la fotografia non mi ha mai abbandonato ed è parte integrante delle mie giornate. Anche senza macchina fotografica, si fotografa sempre e non è difficile per me fermarmi ad ammirare la bellezza di un’ombra particolare che si proietta sull’asfalto.
Un domanda classica che faccio sempre: cosa significa per te la tua fotografia ?
Domanda classica a cui è difficile rispondere. Risponderò in breve dicendoti che per me la fotografia è una di quelle cose che rende così bella ed affascinante la vita. Vivo la fotografia come un mondo misterioso ed affascinante che quotidianamente mi svela sempre qualcosa di nuovo. Spero di non annoiarmi mai e di continuare a ricevere senza interruzione stimoli perché altrimenti sarebbe davvero un peccato… Permettimi di salutare e ringraziare i partecipanti alla mostra “Poggio lo Sguardo”.
E’ anche merito loro se sei qui a farmi queste domande. Eccoli :
I fotografi:
Francesca Bolognesi
Nicoletta Bonfà
Michele Lazzerini (http://www.flickr.com/mick_the_mic)
Irene Lazzarini Simone Lazzarini (http://www.francesimo.it)
Franca Mollica (http://www.francesimo.it)
Giulia Pagliaia (http://www.flickr.com/photos/giuliagiulai)
e i collaborari:
Andrea Daviddi Pamela Caprioli
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Grazie Angelo per l’interessante contributo.
Per chi fosse interessato a vedere le immagini, la galleria della mostra è visibile a questo indirizzo su flickr mentre alcune foto dell’allestimento e dell’inaugurazione possono trovarsi qui.
Ti ringraZio molto per lo spazio che mi hai dedicato. abbiamo un modo molto simile di intendere la fotografia. In fondo anche questo mio contributo e’ uno sgarra workshop. alla prossima 🙂 Angelo, da una connessione ‘di fortuna’
CORRIEGE: ovviemente “sgarra” voleva essere SHARING.
Il correttore ortografico dell’ipod m’ha fregato…