Nadar è ricordato nella storia tra i grandi fotografi, ma la fotografia non era il suo unico interesse.
Fu scrittore e disegnatore caricaturista, attivista politico e pioniere del volo in pallone. Fu inoltre molto amico di pittori ed artisti intellettuali nella Parigi della seconda metà dell’ottocento ed ebbe l’occasione di produrre ritratti di importanti personalità del suo periodo.
Fu proprio dalle sue frequentazioni nell’ambiente dei pittori che Nadar trasse molti spunti importanti da riportare nella fotografia, arrivando a miscelare con maestria elementi tipici della tradizione pittorica con le caratteristiche del nuovo media.
La sua capacità di cercare pose e composizioni molto classiche si univa alla cinica ricerca di quei dettagli che i pittori tendevano a tralasciare, se non ad omettere volutamente. Parlo delle imperfezioni tipiche dei volti o dei vestiti, che rendono le foto di Nadar così importanti.
Fu per questo che preferiva evitare il più possibile di ritrarre donne, riteneva infatti che la fedeltà fotografica fosse una caratteristica che produceva risultati “così realistici da non soddisfare nemmeno le posatrici più belle”.
Fu nel 1874, quando la sua vena fotografica stava ormai declinando, che si guadagnò un posto nei testi di storia dell’arte affittando il suo studio ad un piccolo gruppo di artisti indipendenti che oggi chiameremmo “underground”.
L’iniziativa fu allora giudicata un fallimento ed uno di quei pittori addirittura disse “L’unica cosa che ne è venuta fuori è l’etichetta impressionismo, una definizione che detesto.”
Quel pittore si chiamava Pierre Auguste Renoir.
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Nadar? parli di Nadar? conosci Nadar? VERAMENTE ???? credevo di essere rimasta l’unica ormai a ricordarmi di lui !!! Sicuramente sono l’unica a ricordarmi di Cecil Beaton !!
La Fabbri uscì, nel 1982, con una collana mensile intitolata “I grandi fotografi”, che ho collezionato, studiato, guardato, amato, ed ho ancora in bella vista in soggiorno pronta per essermi d’aiuto. Chi si “incancrenisce” (intendo chi si basa in modo estenuante) su un solo nome, non ha capito la propria fotografia a mio parere…. io non amo un solo fotografo e diffido di chi ne fa bandiera, io cerco di imparare da tutti cercando “la mia fotografia”, il mio stile, la mia idea di foto. Da tutti, prendo l’insegnamento di ciò che mi affascina. Ho tanti “dei” pronti a sostenermi, in ogni situazione di taglio e luce 🙂 sia la strada, che la tazza della colazione ;D !!!