L’album dei mille
17/03/2011 di Pega
Come negare il legame che c’è sempre stato tra storia e fotografia.
Il Risorgimento Italiano è stato uno dei primi casi di utilizzo della fotografia, sia a fini propagandistici che divulgativi, e tutti i principali personaggi di questo periodo capirono subito che questo nuovo strumento a loro disposizione era efficacissimo.
Il realismo delle immagini oltre alla possibilità di effettuare velocemente ed in modo abbastanza economico delle riproduzioni, fece intuire a Giuseppe Garibaldi l’importanza di realizzare una documentazione fotografica della sua impresa ed è così che furono quindi scattate le eroiche immagini del Generale e dei suoi nelle piazze di Palermo nel 1860. Sono immagini che, con il loro realismo e la capacità di rapida circolazione tipica di questo nuovo media, probabilmente dettero un loro piccolo contributo successo della spedizione ed all’unificazione del paese.
Ma quello che forse è uno dei documenti più interessanti è ciò che fu commissionato al fotografo italiano Alessandro Pavia : l’Album dei Mille : una sorta di monumento fotografico che rappresenta il primo caso nella storia per questo tipo di documentazione.
L’Album dei Mille è un portentoso lavoro che Pavia svolse nel corso di circa sette anni muovendosi per tutta l’Italia riunificata, ritrovando e fotografando tutti e mille i partecipanti alla storica impresa, che da subito fu identificata come evento fondamentale della storia nazionale. Un volume che è quasi un grosso ritratto di gruppo, un documento veramente particolare che consacra la fotografia come strumento moderno per fissare la memoria di un evento.
Dell’Album dei Mille esistono tre copie conservate presso il Museo Centrale del Risorgimento di Roma.
Auguri Italia, cen’è bisogno.
Il Risorgimento Italiano è stato uno dei primi casi di utilizzo della fotografia, sia a fini propagandistici che divulgativi, e tutti i principali personaggi di questo periodo capirono subito che questo nuovo strumento a loro disposizione era efficacissimo.
Il realismo delle immagini oltre alla possibilità di effettuare velocemente ed in modo abbastanza economico delle riproduzioni, fece intuire a Giuseppe Garibaldi l’importanza di realizzare una documentazione fotografica della sua impresa ed è così che furono quindi scattate le eroiche immagini del Generale e dei suoi nelle piazze di Palermo nel 1860. Sono immagini che, con il loro realismo e la capacità di rapida circolazione tipica di questo nuovo media, probabilmente dettero un loro piccolo contributo successo della spedizione ed all’unificazione del paese.
Ma quello che forse è uno dei documenti più interessanti è ciò che fu commissionato al fotografo italiano Alessandro Pavia : l’Album dei Mille : una sorta di monumento fotografico che rappresenta il primo caso nella storia per questo tipo di documentazione.
L’Album dei Mille è un portentoso lavoro che Pavia svolse nel corso di circa sette anni muovendosi per tutta l’Italia riunificata, ritrovando e fotografando tutti e mille i partecipanti alla storica impresa, che da subito fu identificata come evento fondamentale della storia nazionale. Un volume che è quasi un grosso ritratto di gruppo, un documento veramente particolare che consacra la fotografia come strumento moderno per fissare la memoria di un evento.
Dell’Album dei Mille esistono tre copie conservate presso il Museo Centrale del Risorgimento di Roma.
Auguri Italia, cen’è bisogno.
E’ semplicemente bello. Vorrei che tutti gli Italiani lo vedessero e che sapessero cosa c’era dietro di ognuno di quei volti, dietro di ognuno di quei ritratti. Complimenti
che ganzata! foto davvero carismatiche
bello!!
in questi giorni st impazzendo per poter trovare le foto di due partecipanti, non è che tu hai un link dove potrei vedere tutto l’album?
nele sito del goveno per i 150 anni dell’unità c’è un articolo che tdice:”ve lo riportiamo qui di seguito”, ma non c’è nessun link da cliccare o altro..
Grazie.
Biblioteca comunale di Colere
Ciao.
Purtroppo non ho link a siti che riportano tutto l’album se non quello che citi anche tu.
Magari puoi contattare direttamente il museo del Risorgimento a Roma, forse loro possono aiutarti.
Ciao.