Rallenta.
Se c’è una cosa che spesso minaccia la nostra capacità di realizzare della buone foto è la fretta: quel passo lesto che in genere segna le nostre vite e delimita i momenti che dedichiamo alla fotografia. Un ritmo che raramente ci permette di cogliere e sfruttare le tante opportunità fotografiche che ci si presentano quotidianamente.
Se non si riesce a rendersi conto di questo fattore e non si impara a rallentare, anche l’avere sempre a disposizione una fotocamera diviene inutile.
La prossima volta che dedichi del tempo alla fotografia prova a rallentare, a prenderti più tempo per cercare le inquadrature e le composizioni.
Una volta che avrai rallentato… Rallenta ancora di più. Usa un treppiede, metti il fuoco in manuale e minimizza gli automatismi. Ragiona sulle foto cercando di previsualizzarle, accontentati di fare meno scatti, molti meno.
Le foto verranno da sole.
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mi trovi pienamente d’accordo.. l’inquadratura va pensata, va studiata e sicuramente prendendo più tempo si ottiene un lavoro migliore con meno scatti…
comunque, in generale, in una società dove spesso e volentieri tutto è minacciato dalla fretta, dovremo imparare un po’ di più a rallentare per poter avere risultati migliori ed una “salute” più tranquilla… 😉
sono d’accordissimo, tutto vero. l’unico genere che ha bisogno della fretta è lo “street”, tanto più se abbinato al “candid” :)))
io sono fottuto allora.
non sono abbastanza frettoloso nella street e troppo frenetico (dalle migliaia di scatti facili) per il ragionamentpo inverso. 😀
scherzi a parte non posso che condividere totalmente tutto.
magari fossi capace di “rallentare”… sarebbe bello e sicuramente si scoprirebbe un qualcosa di nuovo per me.
ottimo post pega! 🙂
e gran bello scatto.. non c’è che dire. 😀
Dipende da che tipo di foto fai.
è vero, dipende anche dal tipo di foto che fai…… per esempio, se stai facendo delle foto agli aerei durante un airshow, difficilmente puoi rallentare…!!! 🙂 🙂 🙂
E’ vero. Dipende dal tipo di foto che fai.
Però, anche in un contesto frenetico (ottimo esempio l’airshow che cita Daniela, ma anche l’ambiente street) penso che si possa trovare un proprio ritmo un po’ distaccato e magari non scattare come con una mitragliatrice.
Tra l’altro credo che la vera capacità di chi sa cogliere l’attimo, stia proprio nello studiare che cosa “sta per succedere” e solo al momento giusto fare la foto.
E’ questo “studiare” la situazione che per me fa parte del rallentare. Un’atteggiamento che magari è difficile avere se si sta fotografando tutto ciò che capita a tiro.
Sono d’accordo.
E riflettendoci sopra, concordo sul fatto che sia possibile trovare un proprio ritmo, anche in un contesto frenetico e senza dover ricorrere allo scatto continuo, che forse in questi casi si tende ad usare per non correre il rischio di fare brutte foto.
Probabilmente è proprio rallentando e riflettendo, che si coglie quel particolare che può rendere uno scatto singolo, più particolare e più bello. 🙂
my two cents!