Giovanni abita a Linari, un piccolo paese nel cuore della Toscana rimasto quasi totalmente abbandonato.
Nel medioevo questo borgo fortificato posto a metà strada tra Siena e Firenze, fu prima sede di un minuscolo feudo e poi libero comune, fino all’unificazione della regione sotto il Granduca.
Qualche anno fa avevo trovato Linari per caso. Era spettralmente deserto. Antichi edifici sprangati tra cui mi ero aggirato in un tardo pomeriggio invernale camminando su un lastricato riconquistato dalla vegetazione e provando uno strano contrasto di sensazioni.
Tornandoci ho visto questo signore affacciato alla sua finestra.
Giovanni ha vissuto e lavorato qui e ci è rimasto con la moglie mentre il borgo si spopolava.
Si occupava di spremere olive con le presse a secco del frantoio che ora giacciono a due passi da casa sua sotto forma di rottami arrugginiti.
Un po’ a fatica, ha cercato di spiegarci come funzionava quando lì c’era vita e lavoro ed anche di come adesso ci sia in atto un’opera di ristrutturazione e recupero del castello e degli edifici che lo circondano.
Poi gli ho chiesto se si faceva fare un ritratto.
un bel documento…che tristezza, però. il posto sarà ristrutturato com’è giusto che sia, ma ci faranno il solito wedding place , un bel posto (morto) per miliardari americani :I
che occhi tristi…magari mi sbaglio, ma sembra una persona rassegnata:(
La realtà degli anziani è particolare – in molti casi, abbandonati a se stessi – sono gli affascinanti custodi della memoria del tempo che fu. In loro vi è il ricordo e la sapienza degli antichi saperi, il ricordo di “com’era una volta”.. che noi non abbiamo visto, immagini racchiuse in loro che non vedremo mai se non ascoltandoli e liberando la fantasia ed immaginando..ci vuole tempo e orecchie che sanno ascoltare.
Nel ritratto del Signor Giovanni vi è un misto di emozioni e sensazioni, attraverso l’immagine sembra di percepire perplessità, dubbi e un velo di maliconia ma certamente anche l’orgoglio di chi ha vissuto una vita di onesto lavoro circondato d’affetti veri.
E’ attraverso la memoria che sappiamo da dove veniamo e questa non dovrebbe essere mai perduta.
Bellissimo lavoro, Selvaggia!
Conosco quell’uomo e la storia di Linari. Il paese era abitato dai mezzadri, dai lavoratori della fattoria ed oltre che a causa dell’industrializzazione. C’è un progetto di recupero del paese, ma è ad opera di una multinazionale che lo trasformerà in un residence di lusso. Hanno promesso di non stravolgere le architetture originali ma nel progetto c’erano piscine parcheggi e strutture in acciaio e vetro…. Ero presente alla presentazione del progetto tre anni fa e mi si è rivoltato lo stomaco.
Ė uno di quei casi in cui mi viene da dire “preferivo non saperlo”…
Che dire.
😦
Ops… ho cancellato una parte della risposta. correggo:
E’ stato abbandonato a causa dell’industrializzazione