Avere in mente lo scatto, crearlo e vederlo nella propria testa come se fosse già fatto, poi cercare di realizzarlo.
È un approccio alla fotografia tra i più classici. Si tratta di previsualizzare l’immagine costruendola nei dettagli fino a farne un qualcosa di completo, anche se ancora da fare; esattamente come avviene anche per altre arti visive.
Molti grandi maestri hanno fatto di questo modo di fotografare il loro metodo, una vera e propria filosofia della fotografia, in genere totalmente antitetica ed alternativa ai più dinamici stili documentaristi dove lo scatto avviene cogliendo l’attimo, l’emozione o l’espressione imprevista.
Non so se hai mai fotografato provando a previsualizzare ma se non l’hai mai fatto è una cosa che ti suggerisco di sperimentare.
Definisci il tuo soggetto, delinealo, immaginalo illuminato secondo il tuo gusto, definisci nella tua mente l’inquadratura, i particolari di esposizione e fuoco. Cerca di vedere la foto come dovrà risultare una volta scattata, fallo nei minimi dettagli.
Poi prendi l’attrezzatura ed inizia a cercare di rendere reale quel risultato.
Non è raro accorgersi che può essere anche molto difficile realizzare lo scatto che si ha in mente. A volte è addirittura impossibile e si deve scendere a compromessi.
Per seguire questo metodo può capitare di dover tornare più volte nello stesso luogo, magari in attesa delle condizioni giuste, o anche inventarsi soluzioni tecniche che lo rendano fattibile.
È una strada che può risultare anche impervia, ma quasi sempre affascinante.
E’ da un po’ che ci penso…la fotografia deve essere ‘costruita’ o spontanea?
Alcune volte le mie sono costruite e….non mi soddisfano…
La vera sfida e’ ‘vedere’…la macchina ti dovrebbe aiutare ad avere uno spirito riflessivo….almeno cosi’ credo….
Un abbraccio!
Sono d’accordo con Antonella. Ammetto il mio profondo dilettantismo, ed è proprio forse per questo che mi viene da pensarla in questo modo, ma in fotografia ho un approccio romantico all’arte (nel senso letterario del termine). Ho l’impressione che, mentre un quadro, una scultura, un brano musicale o un’opera letteraria vadano “create”, la fotografia debba essere “colta”.
Non che non mi sia capitato di fare, in parte, quello che dici tu. È che quello che hai scritto mi ha aiutato a mettere a fuoco una dicotomia nell’approccio alla fotografia,
[…] nasce da un post di Pega. Vi invito a dare un’occhiata al suo blog, se vi interessate di fotografia; è ricco […]