Dopo le EVIL e le mirrorless ecco che si affaccia all’orizzonte anche un altro nuovo tipo di macchina fotografica. Questa permette di scattare senza preoccuparsi del fuoco perchè è dopo che lo si sceglie. Si, insomma, per la prima volta nella storia la messa a fuoco avviene in postproduzione.
Lytro, una startup della SiliconValley, ha presentato in questi giorni alla stampa la sua creatura: una fotocamera che permette di scattare secondo la tecnologia del “campo di luce” (light field), su cui la ricerca lavora da almeno una quindicina di anni.
E’ un’innovazione notevole che potrebbe portare in un futuro, se non al tramonto almeno al ridimensionamento di un componente che da sempre accompagna le fotocamere: l’obiettivo.
Il sensore a campo di luce della Lytro cattura il colore, l’intensità e la direzione di tutti i raggi luminosi che penetrano nella macchina e, a differenza dei sensori tradizionali che accorpano in un’immagine piana la luce rilevata, permette una gestione totale a posteriori della foto che viene ricostruita in modo parametrico via software, con conseguenti ampissime possibilità di rielaborazione.
La Lytro sarà in vendita nei primi mesi del 2012 a circa 400$ ma è già possibile prenotarla. Le sue caratteristiche sembrano al momento quelle di un oggetto consumer, ma le promesse sono tali da far pensare subito ad applicazioni di questo tipo di tecnologia anche su modelli di fascia superiore.
Che ne dici? Sarà il futuro?
Puoi dare un’occhiata alle potenzialità della Lytro nel video di presentazione qui sotto o anche in questa pagina , dove è possibile simulare interattivamente l’effetto del fuoco “a posteriori”.
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sicuramente interessante.. ma il gusto di mettere a fuoco sul campo con le ghiere dell’obbiettivo non me lo leva nessuno..
ciao!
Ciao,
la rivoluzione annunciata da Lytro è da qualche tempo sulla bocca di tutti…
Ho letto che molti ritengono che, dato che con questa tecnologia è impossibile sbagliare il focus e si possono posticipare molte scelte “creative”, le nuove fotocamere saranno un duro colpo per i professionisti.
Non sono affatto d’accordo con questa tesi… i Fotografi con la “F” maiuscola continueranno a sfornare sempre fotografie degne di questo nome… e gli amatori continueranno a fare semplicemente degli “scatti” 🙂
Se questa tecnologia sarà il futuro? Probabilmente… ma il futuro della tecnologia non certo della fotografia 🙂
Come sempre, post interessante e attuale. Complimenti!
Ciao,
Antonio.
nel futuro l’appiattimento creativo e culturale sarà immane, a me ormai queste “rivoluzioni tecnologiche” fanno solo ridere(anzi, piangere).
ci vorrebbe un progresso nella diffusione culturale e/o artistica, anzitutto…i mezzi che possono fare dai video alla pastasciutta senza queste basi possono diffondere a tutto campo solo la mediocrità, sempre maggiore. è un cane che si morde la coda…
Fulvio, è una questione che mi interessa parecchio questa: l’evoluzione tecnologica abbassa la soglia d’ingresso, permette la “realizzazione del prodotto” anche a chi non ha alcuna competenza, vena artistica, talento o comunque contenuti rilevanti da produrre.
Per contro allarga enormemente la base dei potenziali artisti permettendo anche a chi, per i più vari motivi, non avrebbe avuto accesso alle possibilità creative disponibili con le condizioni tecnologiche precedenti.
Ad esempio: poteva un bambino di cinque anni scattare con un dagherrotipo (a parte intossicarsi con i vapori di mercurio)?
Io lo trovo un argomento interessante per ragionarci su. Magari anche per farci un post.
mi trovo daccordo con fulvio, anche se comunque potrebbe essere un oggetto interessante per altri eventuali usi o studi..