Firenze, limpida giornata d’estate.
Un signore cammina su Ponte Santa Trinita, guarda il Ponte Vecchio.
Non ha l’aria del classico turista. Passeggia lentamente, fermandosi di tanto in tanto. Sembra assorto mentre ammira l’Arno con quel gioiello che lo attraversa.
Avrà circa settant’anni, ben vestito, ma il suo abito non sembra nuovo. La sua è un’eleganza semplice, quasi modesta, l’impressione è che stia indossando qualcosa di acquistato in un lontano passato, magari in occasione di una cerimonia.
Io forse ho notato quest’uomo proprio per come è vestito. Fa caldo, eppure lui non accenna a togliersi la giacca scura. Sembra volersi mantenere adeguato, forse meglio dire: rispettoso.
E’ solo. Si ferma, guarda ancora Ponte Vecchio.
Memorie, ricordi di momenti felici o forse rimpianti… Posso solo provare ad immaginare cosa stia pensando.
E’ questo il luogo dov’è iniziato un amore ormai perso nel passato? Un posto visitato con persone care? Un punto dove tornare come in una sorta di pellegrinaggio? Oppure è la meta lontana, il viaggio sognato per tutta una vita: un meraviglioso obiettivo finalmente raggiunto?
Spesso la fotografia da sola non sa dirlo, ti dà solo lo spunto.
Poi tocca a te svilupparci la storia: consapevole o meno di farlo.
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In questo ed in qualche post precedente mi sono divertito in quella che mi piace chiamare “degustazione fotografica“: la ricerca di sapori ed emozioni partendo da uno scatto. Una ricerca “libera” e senza pretese, che lascia da parte vincoli tecnici, dettami accademici e regole precostituite della lettura fotografica più classica.
Se vuoi puoi contribuire a questo esperimento. Inviami testo ed immagine di una tua “degustazione”: può essere riferita ad una foto tua o di altri, oppure come hanno fatto alcuni lettori in passato, puoi indicarmi una tua immagine su cui cimentarmi a “degustare”. Ci proverò volentieri pubblicando poi il risultato (se presentabile).
🙂
Che bella idea! Mi sa che partecipo 😉
Lo terrò a mente questo tema da poter sviluppare in ogni momento, in quei momenti in cui ti dedichi ad osservare e non soltanto a guardare. Come sempre riesci a suggerire argomenti, situazioni stimolanti, ti voglio dire che già guardando la foto e ancora di più leggendo il commento ho sentito la voce di Modugno che intonava Vecchio frack, bravo Pega!
TI racconto la mia di storie di quest’uomo. Non ha rimpianti, ha vissuto una vita felice. Però Ponte Vecchio è lo sfondo di una storia forte, intensa un po’ folle di molti anni fa, consumatasi nell’arco di un finesettimana. Guarda al ricordo di qualcosa di folle, per cui non ha alcun rimpianto. Una parentesi felice, un’occasione che se non avesse colto e vissuto con tutto se stesso, avrebbe rimpianto. Voglio vederlo così.
un esercizio divertente, e un bel modo per guardare un po’ più in profondità! Mi piace l’idea di partecipare 🙂
La foto coglie l’enigma ma non lo svela: bellissima.