Ancora qualche riflessione sull’autocritica, di cui parlavo in un precedente post.
Fare un passo indietro e provare a guardare con distacco le proprie foto può essere una buona strategia per riuscire ad essere maggiormente obiettivi nel giudicarle. Un fattore importante in questo senso è il tempo. Imparare ad attendere un po’, aspettare qualche ora, o meglio qualche giorno, prima di decidere se la nostra foto è degna di nota o da cestinare. Riguardandola a mente fresca, magari dopo un bel sonno, può risultare diverso rispetto ai primi momenti a caldo dopo lo scatto.
E poi il fattore forse più importante: ogni foto porta con se un messaggio o una storia, è così quasi sempre. Può essere anche semplice, addirittura banale, ma se un’immagine è troppo debole su questo fronte allora anche la migliore tecnica può rivelarsi inutile.
Le emozioni contano. Chiediamoci di cosa parla la nostra foto, che cosa racconta e trasmette.
Chiediamocelo, dando a noi stessi il tempo per meditare e ad essa il tempo di mostrarcelo. Il giudizio arriverà più sereno e probabilmente anche più onesto.
Ancora sull’autocritica
06/08/2012 di Pega
Condivido pienamente e, se posso aggiungere, valuterei anche il fatto di far passare almeo 48 ore tra la sessione di scatto e le successiva visione dei files sul computer. Credo che il precipitarsi a casa a guardare le foto appena scattate non sia buona politica. Diamo il tempo alle sensazioni di sedimentarsi, lasciamo che la mente sia sgombra dalle suggestioni dell hic te nunc, del qui ed ora, prendiamoci il nostro tempo e (parlo per esperienza personale) riusciremo a vedere le nostre foto sotto una luce diversa.
Approfitto di questo piccolo spazio per ringraziarti di tutti questi spunti di riflessione che ci offri, sempre molto stimolanti e scritti con estrema cura,
Grazie a te Franco. Contributo molto apprezzato.
La foto del post è sublime. Non so quanto ha sedimentato ma il messaggio che trasmette è una storia intera.