Ad un’asta di fotografie i cui proventi andavano a favore di un’associazione, mi sono trovato ad osservare le persone che guardavano le foto esposte. Le stampe erano di tipo e dimensioni diverse, alcune appese con solo un passepartout, altre in una semplice cornice. Quello che le caratterizzava tutte era il fatto che fossero oggetti fisici.
I visitatori le osservavano con attenzione, in qualche caso spostandosi o inclinando la testa per cambiare angolazione, il tutto con un’attenzione diversa da quella che solitamente è riservata alle immagini su schermo.
Già, perché con l’era del digitale e la relativa facilità di visualizzazione su monitor, ci siamo un po’ dimenticati quanto sia bello in sè l’oggetto “fotografia”.
Il fascino di una “fotografia” non sta solo nell’immagine, c’è anche la forma, l’odore della carta, i riflessi che produce, la delicatezza che richiede nel maneggiarla…
Che sia una stampa tradizionale o una a getto d’inchiostro, l’atto stesso di poter guardare da vicino ed osservare i dettagli, i riflessi, poterla girare, inclinare o disporre su un piano insieme ad altre, è un qualcosa che dà un gusto tutto particolare.
Robert Mapplethorpe disse: “I never liked photography. Not for the sake of photography. I like the object. I like the photographs when you hold them in your hand”.
Stampa un po’ di più le tue foto. Prova anche solo con una comune stampante a getto d’inchiostro, usando della buona carta per stampa fotografica.
Anche se la qualità non sarà sublime vedrai le tue immagini in modo diverso, scoprendo inaspettatamente di apprezzarne alcune e magari cambiando il tuo giudizio su altre.
Foto stampate e sensazioni
09/10/2012 di Pega
come si diceva già qualche tempo fa in qualche tuo post, anche a fotografia è stata fagocitata dalla voracità della contremporaneità. La fotografia digitale ha preso il sopravvento e poi con le telecamere dei telefonini e di tutti gli altri apparati tecnologici c’è un sovradimensionamento di produzione che ha provocato anche in questo caso una produzione sconfinata di scatti che attraversano tutta la scala dei livelli, da quello amatoriale al professionale, dal voyeristico al presunto cronachistico. Ma è fuor di dubbio che la foto sulla carta stampata evochi di per se un momento di contemplazione e lettura estetica che il digitale ha sottratto. Visitare un’esposizione di fotografia ci conduce in un tempo di lentezza, curiosità e riflessione. Per cui non posso che essere d’accordo con te. Fotografate di meno, occorre avere anche una selezione del “guardare” altrimenti si perde il gusto e la bellezza, e poi anche poche, ma stampatele e osservate tutto quello che contengono, vi aiuterà a riflettere e perché no, anche a migliorarvi nella scelta del soggetto e nelle tecniche. Buona giornata. Lois
Si, la sovraproduzione (non solo quella fotografica) è uno dei più grandi, ma sottovalutati, problemi del nostro tempo.
Non facile riuscire a risolverlo.
Sicuramente il cercare di “uscire” dalla corrente e soffermarsi ad osservare e guardare è un inizio. Un buon inizio.
Debbo dire che dopo il tuo post del 27 settembre, Lost Memories, mi trovo sempre più spesso a riguardare le nostre foto stampate, magari vecchie e consumate, ma così belle da toccare.
(ops, nemmeno un buongiorno ho aggiunto!)
Buongiorno 🙂
Don(n)a
Completamente d’accordo con il tuo post, io ciclicamente stampo le mie foto più meritevoli..
p.s. il titolo della foto del post è splendido!
…produci (scatta), consuma (guarda), muori (getta via quel che hai appena fatto)…
ecco il leitmotiv di oggigiorno, imposto dal Burattinaio.
Sveglia!!!!!
Hai proprio ragione, con l’era della digitale molte foto le “immagazziniamo” e non le stampiamo più… è un peccato! Prometto che nel fine settimana farò una bella cernita e le porterò a stampare!! 🙂
sono in ritardo con l’ultimo lotto di foto da mandare in stampa: quasi 400 foto (di tutto un po’), fatte nell’ultimo anno e mezzo. Ho iniziato anche a fare qualche stampa in formati superiori al classico 10×15/12×18 delle foto ricordo: solo i costi mi limitano in un approccio bulimico alla stampa – stamperei ogni foto che mi piace su almeno 2 o 3 tipi di carta diversi. Sovraproduzione di stampe? no, passione per lo stampato (continuo a preferire libri e riviste su carta agli e-book), apprezzo le sensazioni visive e tattili che le diverse carte provocano. Per me: no print? no photo.