Spesso si rimane delusi quando un commento ad una nostra foto è semplicemente qualcosa del tipo “bella”, “brutta”, “mi piace”, “non mi piace”….
Non parlo solo di ciò che avviene su social tipo Flickr o Facebook, dove l’agglomerarsi di commenti più o meno sinceri è parte del gioco, parlo soprattutto di quello che ci viene detto “dal vivo”, dalle persone a cui mostriamo una foto.
A volte un commento di questo tipo, anche se apparentemente positivo può proprio deprimere. Come fare per cambiare questa situazione in un’occasione di riscontro costruttivo?
Una possibile strada può essere quella di provare capire meglio ed approfondire le impressioni che la persona che abbiamo davanti ha realmente ricavato dalla foto. Ad esempio potremo chiedergli: “Che cos’è in particolare che ti piace/non ti piace in questa foto?”, “Che sensazioni o emozioni ti trasmette?”, “A cosa ti fa pensare?”.
Sono domande che dovrebbero spingere ad esprimere meglio i motivi del giudizio ed aiutarci a capire se e quanto poter far tesoro di una critica o gioire di un complimento.
Non è comunque un qualcosa di facile, anche perché la verita è che spesso i commenti ci raccontano molto di più su chi sono i nostri commentatori che non sul reale valore della nostra fotografia.
I commenti alle tue foto
23/10/2012 di Pega
I love the color blue, especially against the backdrop of white. The worker brings humanity into the scene and reminds me that artistic endeavor takes a great deal of effort!
Thank you Rebecca.
Non è nemmeno facile fare i commenti alle foto altrui perché non sai mai se dall’altra parte c’è qualcuno che vuole solo un riscontro positivo o se vuole anche delle critiche costruttive. Personalmente amo le critiche costruttive perché c’è sempre qualcosa da imparare da tutti e tutti ti possono far vedere le cose da un “punto di vista” che non avevi considerato. Dal canto mio cerco di fare lo stesso 🙂
Troppo spesso nel linguaggio corrente si associa al termine critica un’accezione negativa, per cui poi è necessario correggere aggiungendo costruttiva. ciò detto, ci dev’essere disponibilità da ambo le parti – a dire la propria e a recepire (senza offendersi o, anche, senza montarsi la testa!).
Talvolta la critica non è vera critica (magari chi osserva non sta in realtà criticando, ma piuttosto esprime il suo punto di vista o i suoi desiderata), talvolta l’intento dell’artista non coincide con l’interpretazione del fruitore (e quindi le due tesi non convergeranno), ma certo è che l’artista ha la facoltà di ascoltare e fare tesoro di ciò che gli viene detto (senza per questo essere “ruffiano”, altrimenti perde la sua essenza di artista – come si diceva in un recente convivio). L’uno può parlare, l’altro può ascoltare, ma quando si ascolta chi parla si possono sprigionare enormi potenzialità.
Hai colto nel segno: è questa reciprocità, questo parlare ed ascoltare, un dialogo critico che può davvero arricchire tutti.
Però non sempre è così.
the blue POPs.
Io vorrei i commenti costruttivi, cioè quelli che mi fanno notare dove sbaglio, il perché una mia foto non piace. Penso che il reciproco scambio, soprattutto se è fatto con persone che se ne intendono più di me non possa che arricchirmi.
Recentemente ho seguito un corso di fotografia 2° livello dove ci siamo concentrati molto sulla lettura critica delle immagini, nostre e dei professionisti di tutti i tempi. Questo mi ha aiutato enormemente a capire i limiti della mia inquadratura rispetto alle mille possibilità che mi si proponevano di fronte prima dello scatto. E’ stato fantastico! 🙂
Ogni volta che pubblico una foto,ma anche prima io chiedo sempre un parere.Non c’è niente di meglio di un occhio obiettivo e distaccato che ti dice cosa ne pensa.Aiuta tantissimo a crescere e capire come fare meglio.
E comunque scrivo sempre “commenti e critiche bene accetti” 🙂
Se una foto mi piace molto, io ho seri problemi a commentarla.
Non so se dipenda dal mio essere forse un goccio dislessica, ma trovo davvero difficile trasporre in parole le sensazioni che un’immagine mi evoca e che vengono soprattutto dalla sfera visiva.
E’ un pò come se tentassi di tradurre una poesia da una lingua all’altra: mi sembra boh, di farle violenza.E di non avere i mezzi tecnici per renderle giustizia.
Ora: tutto questo può apparire una mia personale sega mentale (di quelle che mi faccio sovente =P), ma in realtà mi succede spessissimo di ritrovarmi completamente senza parole di fronte a uno scatto che evoca in me sensazioni molto forti, o che mi sembra armonizzi l’universo^^.
Su Flickr, in genere, la risolvo scrivendo: “senza parole”. Il che è un pò vile, okay, ma a volte funziona.
Se invece succede *dal vivo*, la cosa diventa davvero imbarazzante. Non credo dimenticherò mai l’espressione perplesso/delusa di un mio amico mentre mi chiedeva se mi piacesse la sua foto e mentre io cercavo disperatamente di dire qualcosa che non fosse troppo riduttivo e intanto non dicevo niente. -___-
Non penso che tutto il mondo sia demente come me, ma per quelli come me… sarebbe interessante riuscire a capire come diamine si fa a tradurre in parole un’immagine e le sensazioni che evoca senza rischiare di sbagliare del tutto strada. Credo che un indizio di percorso potrebbero essere le sinestesie. Ma non so bene come il percorso continua…
Ok, per oggi ho blaterato anche troppo =P