E’ uno degli aspetti più semplici ed intriganti della fotografia, qualcosa che la caratterizza in modo speciale differenziandola anche dalle tecnologie che poi ne sono derivate, come il cinema ed il video. E’ la capacità di poter congelare l’istante, quella frazione di secondo irripetibile ed unica che solo lo scatto fotografico sa catturare. Un momento “decisivo” di cui tanto si parla ma che non sempre siamo in grado di maneggiare proprio perché non sempre è facile stabilire quale sia questo istante.
Ecco un esempio creativo ma semplicissimo. Una possibilità che esiste da sempre e che in qualche modo tutti abbiamo già sperimentato.
Il fotografo Thailandese Benz Thanachart con il suo progetto “Surprised Reaction” è partito dal notare l’atmosfera di silenzioso distacco asociale che sempre più permea gli spazi pubblici. Spazi affollati ma pieni di soggetti che in realtà vivono isolati nel loro spazio privato fatto di cuffiette e smartphone; vicini fisicamente ma lontani gli uni dagli altri, ognuno concentrato su qualcosa di molto distante da ciò che assorbe l’attenzione di chi ha accanto.
E così Benz si è piazzato sulla metropolitana, ha scelto il momento giusto ed ha urlato una parola a caso, completamente scollegata alla situazione, fotografando l’istante esatto della reazione dei presenti con le loro espressioni così genuine, senza filtri. Un “decisive moment” perfettamente controllato dal fotografo, un istante di attenzione da parte di tutti che guardano all’unisono nell’obiettivo. Semplicissimo ma incredibilmente efficace ed interessante, specie se si vanno a studiare i dettagli degli sguardi e si prova a leggere che cosa è balenato nella mente delle persone immortalate.
Qui sotto uno dei tanti scatti che puoi trovare sul suo sito. In questo caso Thanachart ha urlato “Granturco!”
🙂
Da notare che nei suoi istanti decisivi Cartier Bresson tendeva all’invisibilità; è veramente singolare come in questi scatti il fotografo si ponga decisamente al centro dell’attenzione
Se riuscisse ad urlare di nascosto le espressioni sarebbero sicuramente ancora più sorprendenti. Direi comunque che l’esperimento va oltre la fotografia, per fare un’analisi ad ampio spettro della società d’oggi… il tutto condensato in un urlo e l’istante subito dopo!
Eh si. Trovo che sarebbe perfetto poter avere anche una loro scatto: quello fatto un istante prima del grido.
🙂
Very good. Some challange to get so many to look at the camera.
¡Fantástica escena!, aunque a mí me daría mucha vergüenza, yo prefiero tirar disimuladamente jajajajajajaja, abrazos
è un esperimento.ma non è fotografia. domani vado in centro,scorreggio e fotografo le espressioni dei passanti….
Perché dici che non è fotografia?
Può non interessare o non piacere, comprendo, ma si tratta comunque di una forma di ricerca, un tentativo di sfruttare la caratteristica della macchina fotografica: quella di cogliere l’istante. E poi contiene quella che è una delle basi di ogni espressione artistica: la premeditazione.
Comunque ti prendo in parola ed attendo con gran curiosità il tuo esperimento 🙂
Grazie del contributo, ciao!