André Kertész è un mio mito. Nato nel 1894 può essere a buon titolo considerato tra i più importanti fotografi del novecento e sebbene il suo nome non sia spesso tra quelli citati quando si parla di maestri della fotografia, ha rappresentato un punto di riferimento e di ispirazione per molti “grandi”.
Di lui Henri Cartier-Bresson disse “Tutto quello che abbiamo fatto, Kertész l’ha fatto prima” e ciò dovrebbe bastare per rendere l’idea.
Definito come “inclassificabile”, era introverso e riservato, poco incline al protagonismo. Fotografava guidato principalmente dall’istinto e dal suo notevole talento, riuscendo sempre a dimostrare che qualsiasi aspetto del mondo, dal più banale al più importante, merita di essere fotografato.
André Kertész, dopo aver vissuto come soldato gli orrori nelle trincee del primo conflitto mondiale, documentando con una piccola fotocamera la vita dei suoi simili, si trasferì a Parigi per lavorare come fotografo, insegnando ad usare la macchina fotografica a personaggi del calibro di Brassai.
Sul finire degli anni ’30, insieme ad Henri Cartier-Bresson, iniziò a lavorare per la rivista Vu, il cui stile influenzò le testate americane Life e Look.
Prima della seconda guerra mondiale si trasferì negli Stati Uniti, dove rimase per il resto della sua vita, collaborando con importanti riviste ma anche sviluppando un suo filone artistico indipendente che, secondo me, lo rende uno dei personaggi più affascinanti della fotografia del XX secolo.
Se ne andò nel 1985 lasciando qualcosa come 100.000 negativi.
Il video che ti propongo qui sotto è un breve documentario girato nei primi anni ottanta, poco prima della morte del fotografo Ungherese. Mostra Kertész a Parigi ed è un bell’omaggio ad un anziano signore che si muove con modestia alla ricerca dei suoi scatti. Sembra timido, impacciato, sicuramente non è più il Kartész degli anni d’oro, ma le fotografie che scorrono tra una scena e l’altra parlano da sole, sono capolavori che hanno influenzato personaggi importantissimi.
L’audio del video è in francese, ottima occasione per capire come si pronuncia il suo cognome.
Ciao André.
(Se non visualizzi il video puoi trovarlo direttamente qui)
André Kertész
22/11/2012 di Pega
Thank you for sharing – I learn something new every time I stop by for a visit. I agree – he is truly amazing. And I can see why he comes back to Paris….
It’s truly amazing reading your comments in English when my posts are in Italian and the Kartesz video in French.
Marvellous! Thank you!
Affascinante,,,,di primo mattino….bellissimo!
buona giornata
vento
due anni fa ho visto la sua personale al Martin Gropius Bau di Berlino, e questa mostra mi ha confermato la grandezza di questo fotografo che apprezzo da sempre e che chiamo Maestro…
..poi guardo il video che proponi tu e sorrido un po’ perchè anche lui, ogni tanto, si dimenticava di ricaricare l’otturatore (@1:11)
😛
E’ vero, ci ho fatto caso anch’io. 🙂
Ma che vuoi che sia… un piccolo dettaglio, quasi tenero, che lo rende umano e quindi ancora più grande.
Ho semplicemente aggiunto il tuo feed all’RSS Reader… continuo a seguirvi, Grazie!