C’è una frase del famoso fotografo Josef Koudelka che mi piace molto:
“Quando vivi in un luogo a lungo, diventi cieco perchè non osservi più nulla. Io viaggio per non diventare cieco“.
È una verità che più o meno tutti abbiamo sperimentato, scoprendoci curiosi ed ispirati quando visitiamo posti nuovi, dove magari ci sentiamo capaci di scovare soggetti interessanti e realizzare buone foto, mentre nei luoghi che frequentiamo abitualmente ci pare che “non ci sia più niente da fotografare”.
Non c’è dubbio che il valore dell’esperienza del viaggiare sia insostituibile ma è anche vero che la fotografia è essa stessa un mezzo per espandere le nostre esperienze.
Guardare i luoghi che normalmente frequentiamo attraverso l’obiettivo di una fotocamera permette di vedere le cose in modo diverso, selettivo, particolare. Permette di notare dettagli e separarli dal contesto, consente di esaltare o modificare le sensazioni cromatiche, come succede ad esempio quando si fotografa in bianco e nero. A volte spuntano addirittura dettagli che non si erano mai notati.
Fotografare è quindi un po’ come viaggiare. Rendersi conto di questo più aprire la possibilità ad esperienze inaspettate e farci scoprire il nuovo anche dove non pensavamo che ce ne fosse.
è un buon antidoto alla masturbazione, che, com’è noto, provoca un precoce peggioramento della vista e, nei casi più gravi, cecità
Anche Dorothea Lange sul imparare a guardare utilizzando la macchina fotografica come strumento di indagine, “La macchina fotografica è uno strumento che insegna a vedere senza una macchina fotografica”.
Auto-cito il tuo blog 😉
https://pegaphoto.com/tag/dorothea-lange/
Eh si.
Bella la citazione!
Grazie
🙂
Ultimamente io non trovo più nulla da fotografare girando sempre negli stessi posti, l’occhio pare abituato a ciò che vede da troppo tempo ed invece ci sono tantissimi particolari ai quali non faccio mai caso… ecco, devo aprire bene gli occhi e non pensare “da qui ci passo quasi tutti i giorni”, ma cercare di vedere oltre quello che è l’abitudine.
Ciao, Pat
Dai Pat, non resta che appoggiarci alle sagge parole di Koudelka e di Dorothea Lange!
🙂
Decisamente SI 🙂
Bellissima frase, la condivido in pieno!!!
L’esercizio per sviluppare il terzo occhio.
io credo che la fotografia sia un’opportunità…l’opportunità di farmi ricordare, nel tempo, ciò per cui ho provato meraviglia
Non posso che essere daccordo: da quando porto costantemente con me una macchina fotografica ho imparato a “vedere” invece che a far semplicemente scivolare lo sguardo, magari passano settimane, o magari di più, tra una foto e l’altra, ma il semplice fatto di averla con me mi fa notare di cui prima nemmeno mi accorgevo.
adoro le tue foto!
Well said…
nei luoghi nuovi siamo curiosi, mentre ai soliti luoghi siamo assuefatti, così assuefatti da non notare certi particolari per decenni: a volte mi capita di scoprire cose in luoghi che frequento ormai da anni.
c’è una seconda interpretazione per la frase citata: viaggiare per allontanarsi dai soliti nuovi, e quindi poter rivedere con rinnovata curiosità quando si torna.