“Ma non vedi che è storta?”
“Certo. E’ bella storta”
“In effetti è vero”
A volte cosa c’è di più affascinante di una imperfezione? Di quel poco (o tanto) di “sbagliato” che rende certe cose interessanti?
Troppo spesso sento o leggo critiche che danno enorme importanza al rigore statico, quasi come se in natura tutto fosse perfettamente orizzontale o verticale. Forse quando guardiamo le cose siamo sempre “in bolla”?
Largo all’obliquo, spazio all’imperfezione! Il succo dell’evoluzione creativa sta tutto lì: nella leggera mutazione, nel lieve scostamento dal “perfetto”, una perfezione che poi è sempre soggettiva.
E’ storta la foto o è storta la cornice appesa? Sicuro che non sia storta la casa?
In sintesi, per dirla con le parole del famoso fotografo Gregory Simpson “nothing is more arbitrary than a level horizon”.
🙂
Ciao Pierpaolo, une delle mie foto più viste su Flickr è storta, nata storta su pellicola ed io non ho fatto niente per raddrizzarla quando l’ho passata in digitale. Quasi tutti mi dicono “bella, però potevi raddrizzarla!” ma io mi sono sempre opposto perchè mi piace così, mi ricorda l’emzione del momento in cui l’ho scattata (con biottica ed esposimetro esterno non è facile fare street..)
Guido
Ho guardato la foto che hai indicato, io la trovo molto bella e conferma a me stessa quello che ho scritto sotto. La ricerca dell’inquadratura perfetta alla fine toglierebbe spontaneità e anche emozione.
Ciao, Pat
La perfezione tante volte toglie fascino alle foto, mancano di spontaneità nello scatto, nel senso che si ricerca l’inquadratura migliore e nel frattempo sfugge quel momento istintivo che ci ha attirati a scattare. Ben vengano le foto storte…
Buona giornata
Pat
..e per i più esigenti possiamo sempre ruotare il punto di vista!

😉
dipende dalla foto, dal momento, da quel che si vuole creare…da tutto 😀
Io non sono completamente d’accordo con te. Anzi, quasi niente questa volta. Una foto storta non è una foto artistica, è una foto storta. La linea dell’orizzonte deve essere dritta: in 999 casi su 1000 non c’è motivo per fare diversamente. Nella foto di panorama non troverai mai una foto di qualità storta: prova a dare un occhio alle immagini di national geographic e vedrai che non mento. Poi ci possono essere dei casi straordinari ma quasi sempre in fotografia di reportage; nell’esempio di Guido ci sono motivi ‘sentimentali’ ma questo non significa che dal punto di vista qualitativo sia meglio storta che dritta.
Io devo essere storto dentro, perché la maggior parte delle mie foto risultanto storte. Quando sono storte per errore mi dà noia, quando sono storte di proposito la valutazione positiva o negativa dipende dall’efficacia o meno della comunicazione visiva che il fotografo è riuscito a trasmette. In genere l’errore, salvo si tratti di errore grossolano, comporta una leggera inclinazione, che il nostro cervello percepisce come difforme dalla realtà e quindi valuta negativamente; una forte inclinazione, invece, non disturba più i canoni del nostro cervello e allora può rappresentare un valido strumento compositivo. Certo, in un panorama o in una foto d’architettura l’errore potrebbe essere quasi imperdonabile (almeno per un pro), ma in una foto di reportage può essere più che giustificato – non si contano gli esempi di foto efficaci che violano le regole “standard”, comprese foto di NG.
ci sono foto storte belle e brutte , l’essere dritta o storta non mi sembra un buon parametro di giudizio.
No, infatti. Il punto é proprio questo.
come le donne ..insomma..non tutte le brutte sono brutte…qualcuna è brutta ma simpatica,..
Magari anche molto più che simpatica 🙂
Ho visto foto di un matrimonio tutte, ma dico tutte, pendenti.
Mi è venuta la nausea al terzo scatto.
🙂
Sai cosa disse un grande fotografo una volta?
Se fai una foto storta è un errore. Se le fai tutte storte è uno STILE.
😀 😀 😀