
Aeroplano – © Copyright 2010 Martino Meli (m|art)
Ebbene, hai scattato un bel po’ di foto, le hai pubblicate su internet, magari mostrate ad amici e parenti o in qualche esposizione. Forse ti è anche capitato di vendere qualche tua stampa. O forse no…
Hai mai pensato a chi potrebbero essere le persone veramente interessate alle tue immagini? Intendo: a possedere davvero qualcuna delle tue fotografie?
Forse facoltosi collezionisti d’arte? Gente comune? O magari proprio gli appassionati di fotografia, come te.
Troppo spesso chi fa foto è molto concentrato sulla propria produzione e solamente di rado volge uno sguardo attento verso il lavoro dei colleghi. Trovo che questo sia un problema, anzi un limite, anche perchè è proprio dal confronto con gli altri che spesso si traggono i migliori insegnamenti e gli spunti più interessanti per la propria creatività.
Tu per esempio quante foto di “altri fotografi” hai in casa?
Non parlo di riproduzioni su libri o poster commerciali di fotografie famose, parlo di stampe originali, tangibili e di qualità. Opere di fotografi di cui ammiri il lavoro. Non necessariamente nomi noti.
Io trovo molto bello avere foto fatte da altri e così ho iniziato pian piano a collezionarne alcune.
Qualche volta, come nel caso della foto sopra, si è trattato di graditi regali, altre volte è stato uno scambio, altre ancora un deliberato acquisto.
Sto scoprendo il piacere di osservare da vicino la bellezza di una foto ben stampata, la sensazione di poterla toccare ed orientare nella luce.
E’ un piccolo piacere che, se quella stampa è in tuo possesso, puoi riprovare quando vuoi, un po’ come quando si ascolta e riascolta un pezzo musicale, scoprendone ogni volta un aspetto nuovo, come un suono che non si era mai notato, un dettaglio che fa cambiare la prospettiva.
Inizia la tua piccola (o grande) collezione.
Non te ne pentirai.
🙂
Collezionare opere è un gesto che mi piace molto. Perlopiù lo faccio con i dipinti, ma anche le foto mi hanno dato qualche soddisfazione! Ho alle pareti di casa alcune opere di persone che ho incrociato negli anni. Sono scatti stampato dall’analogico, scatti di cui esiste un negativo e rappresentano scene da reportage in terre straniere. È sicuramente una gran bella sensazione poter ammirare con calma e riflettere su quegli scatti, ancor più oggi, nella “bolgia” visiva a cui siamo costretti.
Concordo pienamente. Un sapore che è bello imparare ad apprezzare.
mi sembra un ottima idea!! per ora ne ho una, un regalo, perà hai ragione tu, può essere l’inizio!!
Buona giornata!!!!
E’ vero ciò che dici. Il fotografo, amatoriale e non, tende ad inciampare nell’autoreferenzialità. Anche secondo me è un limite.
Forse l’autoreferenzialità nasce anche dal fatto che molti fra i fotografi amatoriali non osano esporre le proprie opere in pubblico – vuoi perché son timidi, vuoi perché sono immaturi, vuoi perché son modesti, ecc. E siccome secondo me le foto belle (anche solo soggettivamente belle) devono essere stampate, allora esporle in casa propria è comunque un gran bel risultato.
Io comunque metterei più che volentieri foto altrui in casa mia, e mi piacerebbe anche comprarle (come del resto mi piacerebbe comprare quadri) ma in periodi di vacche magre promuoverei il baratto… magari a margine di uno sharing workshop 😉 e se proprio vogliamo dare impulso alla creatività proponiamo il baratto di foto incorniciate
Gran bella idea!
Ciao, il mio discorso era in generale e riferito a questo passaggio del post:”Troppo spesso chi fa foto è molto concentrato sulla propria produzione e solamente di rado volge uno sguardo attento verso il lavoro dei colleghi”…etc. Di fotoamatori modesti e non autoreferenziali ne ho conosciuti pochi, giuro :), (non lo dico per qualunquismo e qualche volta è soltanto una fase del percorso) tra questi c’erano, o quelli alle prime armi, o quelli talmente evoluti da non temere il lavoro degli altri. Parlo per mia esperienza ovviamente e non per verità assolute. Termino qui per non andare off topic. L’idea del baratto la trovo davvero carina !! 🙂
Hai ragione. Non ci avevo mai pensato.