E tu chiedi il permesso prima di fare una foto?
Tutti noi giriamo con le nostre fotocamere ed osserviamo, scattiamo, ci divertiamo insomma. Che si tratti di una passeggiata in centro o di un viaggio esotico, ci piace cogliere i dettagli, gli attimi, i colori e le espressioni delle persone, per poi farne qualcosa di nostro, magari condividerli online. Puro piacere personale insomma.
Ma siamo sicuri che i soggetti che immortaliamo siano d’accordo con questa visione? Stiamo rispettando chi passeggia per i cavoli suoi, oppure lavora, magari in condizioni non invidiabili e preferirebbe non essere fotografato?
Non sono sicuro, ma a volte penso che bisognerebbe avere il coraggio di chiedere il permesso, anche solo accennare alla nostra intenzione di fotografare, in ogni caso comunicare al soggetto le nostre intenzioni. E qui sta il punto: la comunicazione tra fotografo e persona ritratta è un fattore che pesa, incide, cambia l’immagine stessa ed è un elemento che rischia di essere smarrito nell’infinito fluire di scatti che caratterizza molto dell’attuale modo di fotografare.
Sì lo so che questo ragionamento porterebbe alla fine degli scatti rubati e di un certo tipo di fotografia di strada, ma è anche vero che oggi, nell’era dei social network e non più dei negativi nel cassetto, prima di immortalare una persona e condividerne l’immagine con l’intero pianeta potrebbe essere educato averne il consenso, al limite anche a posteriori dello scatto. Potrebbe bastare anche solo un’occhiata, un cenno di assenso. Un grazie cordialmente accettato.
E tu che ne pensi? Chiedi il permesso?
Chiedi il permesso?
16/07/2013 di Pega
Penso che hai ragione 😃 ci dovrebbe essere il rispetto della privacy! Io di principio prima di ritrarre una persona nel mio obiettivo, chiedo sempre il permesso, anche alla pubblicazione dello scatto e, se questa mi dice “scatta, ma non voglio che sia pubblicata” beh! Rispetto la sua volontà! Però se non posso chiedere il permesso perché il soggetto è di corsa, mi limito a ritrarre i piedi!😃
A proposito, come faccio a pubblicare gli scatti rubati sul tuo Blog?
Ciao!
A me piace molto fotografare le persone per strada e all’inizio di quest’anno, mentre trascorrevo un periodo a Oxford, ho portato proprio avanti un progetto dedicato a una serie di ritratti femminili di sconosciute inglesi (eccolo qui: http://goo.gl/boKZ1). Prima di scattare le foto, fermavo le ragazze, mi presentavo e poi chiedevo se erano d’accordo a farsi fare uno scatto per il mio progetto. Alla fine le ringraziavo. Su 26 ragazze fermate, 20 hanno accettato! Anche io credo che chiedere il permesso sia un modo per mettere subito le cose in chiaro, mettendo il soggetto a proprio agio, senza farlo sentire spiato.
Grazie Fedilla! Sono andato a vedere le tue foto e le ho ammirate, immaginando tu che fermi le ragazze per strada e con semplicità e gentilezza chiedi di posare un attimo. Molto bello, semplice, lineare. Senza tanti timori o inutili perplessità ad avvicinare e chiedere una piccola collaborazione anche a persone che non conosci, scoprendo che non è poi così difficile che ti rispondano con un sì.
Splendido lavoro!
E grazie per averlo condiviso anche qui.
Grazie, sono contenta che il progetto piaccia! Ed è proprio vero, ho cercato di vincere timidezza e timori semplicemente provando a chiedere! E ha funzionato!
in altri contesti, penso al nord africa ed all’africa subsaharia, soprattutto, fotografare una persona è visto come qualcosa di molto negativo. mi spiegarono, vedono quella foto come una sorta di “rubare l’anima”. mi capitò un episodio curioso in marocco, anni fa. di tutti i rullini che sopravvissero ad un viaggio rocambolesco, se ne andò perso uno che prese luce. era quello in cui risedeva la foto di un anziano seduto sugli scalini che cercai di fotografare ugualmente nonostante l’opposizione di un giovane che cercava di spiegarmi questa cosa (che non riuscii a capire sul momento non conoscendo l’arabo, ma che capii dopo quando chiesi spiegazioni ad altri). scherzo del destino!
da allora, però, cerco di stare piuttosto attento, in un giusto equilibrio tra “foto rubata” e gentile richiesta.
bella riflessione.
Chissà se poi le “tracce di anima” catturate su quel rullino di scatti in Marocco, si sono dissolte insieme alle immagini che hanno preso luce… 🙂
Grazie del contributo!
Bell’argomento! Io evito di pubblicare foto di persone proprio per questo motivo, a meno che esse non siano consenzienti, come il ritratto della mendicante a cui ho chiesto una foto.. Non sembra ma rendere pubbliche foto di persone non accondiscenti potrebbe causare molte grattacapi.. a presto!!
E’ anche vero che le migliori fotografie sono quelle che sorprendono le persone e le immortalano in un attimo inaspettato e impensabile…
con il permesso viene una certa foto, senza permesso ne vengono altre, di tutt’altro tipo, anche molto, ma molto più belle.
se l’intento è quello di immortalare un qualcosa di bello, non mi sento in colpa, anzi. se l’intento è di ridicolizzare, allora posso anche sentirmi un pò in colpa (a dire il vero, quasi mai 🙂
e poi c’è il problema che i miei soggetti preferiti si sentirebbero strani ad essere richiesti da me, per diffidenza e culture antiche mai trapassate…
indi..è complicato 🙂
Sono daccordo con fulvio se chiedi il permesso le foto sono molto diverse da quelle che letteralmente rubi, se il permesso lo chiedi dopo aver scattato mi sembra ancora piu brutto, poiche mi sembrerebbe come dire se vuoi ma ormai l’ho fatto! Mentre per la pubblicazione non vedo come una fotografia rubata per strada possa in qualche modo ledere la persona ritratta a meno che la foto non sia stata fatta con lo scopo denigratorio ma allora li è un latra questione.
Io comunque non chiedo mai purtroppo sono timido e anche se mi piacerebbe instaurare un rapporto con chi fotografo non mi riesce spesso.
Eh già, viene una foto diversa.
Il punto è che però il fare (prima) e condividere (poi) di fatto usa l’immagine di una persona, e questa persona “potrebbe non essere d’accordo. Questo a prescindere che la cosa possa essere o meno denigratoria, essere o meno causa di danno.
Lo so, è pura teoria ma è anche così che stanno le cose, con il fotografo che “dovrebbe” almeno cercare di avere un cenno di consenso, anche a posteriori dello scatto eventualmente.
La questione della timidezza non dovrebbe essere un alibi per aggirare questo aspetto, e l’esperienza descritta da Fedilla è davvero calzante.
Beh, che dire. Sappiate che in ogni caso rimango un ammiratore delle vostre foto “rubate”.
I think that if a photo will be published, permission is not only legally important, but ethically as well. I don’t have the nerve to do it myself:)
The nerve is a critical component in this kind of photographic mission 🙂 🙂 🙂
Io chiedo il permesso solo dopo che sono stato beccato. 🙂
🙂
Molto meglio che scappare!
😀