L’estate si avvia alla fine. Il calore accumulato comincia a scontrarsi con le correnti fredde che a settembre ricominciano ad insinuarsi giù per lo stivale ed ecco che ci aspettano i temporali.
Ogni anno in questa stagione mi capita di provare a fotografare i fulmini, ti ripropongo quindi il breve racconto di uno di questi esperimenti.
Il temporale si avvicinava minaccioso e così decisi di provare a catturare qualche saetta. Chi si è già cimentato sa bene quanto la cosa sia divertente anche se non sempre facile. Di certo c’è gente molto brava a farlo e su internet si trovano foto di fulmini veramente straordinarie.
Purtroppo non avevo a disposizione il treppiede. Mi piazzai quindi con la macchina fotografica ben appoggiata su un corrimano e, dopo qualche prova, impostai un ISO400 che, sulla mia macchina, è un ottimo compromesso tra sensibilità e rumore.
Con lo zoom regolato a 26mm scelsi un’apertura di f/7.1 che, con questa focale, garantisce allo stesso tempo buona nitidezza e grande profondità di campo.
La scelta per la velocità di scatto cadde su 1/60 sottoesponendo così di circa 2 stop, alla ricerca di quell’atmosfera cupa che vedevo nella realtà. Con questo tempo non ci sono problemi di mosso, anche nella condizione non perfetta di posizionamento della fotocamera. Credo comunque che, in eventuali futuri esperimenti, non disdegnerò di scendere ancora, magari a 1/25, sfruttando al massimo quella che è la durata del fenomeno del fulmine.
Il resto fu una serie di circa una cinquantina di scatti, una specie di “test dei riflessi”, cercando di immortalare “al volo” i fulmini che si manifestavano. Ne usciii con solo tre o quattro foto decenti.
Quella qui sopra è la più luminosa, le altre sono decisamente troppo cupe.
Qualcuno si chiederà perchè non ho optato per una lunga esposizione. Il temporale era molto minaccioso ma con poche e rare saette, la luce ridotta ma bellissima. Mi piacque provare a catturare la scena che vedevano i miei occhi, cercando anche di non sovraesporre troppo i lampi, ecco quindi l’idea dello scatto “fulmineo” 🙂
Non sono soddisfattissimo ma tutto sommato mi piace. Ci ritrovo l’atmosfera minacciosa di quel temporale, compresa l’affascinante e temibile essenza del fulmine.
Indicativa per ripetere l’esperienza.. me lo sono letto tutto d’un fiato.. spero mi capiti l’occasione, in quel caso mi porterò di sicuro un treppiedi…
In effetti mi sono divertito a fare quelle foto…
🙂
beh, in tema col post, non posso non segnalarti questa! http://leragazze.wordpress.com/2013/09/04/la-foto-dellestate/
Che spettacolo!
la dea bendata a volte dona una marcia in più anche ai professionisti 😉
Eh, quella c’entra sempre. E parecchio 🙂
Questa foto mi ricorda quella sensazione chiamata “awe” (una sorta di stupore intimorito) che i poeti Romantici tentavano tanto di catturare con l parole.
Grazie. Lo trovo un gran bel complimento.