Quante foto sono interessanti e significative per l’autore mentre risultano del tutto prive di senso per l’osservatore?
Ogni immagine ha la sua storia dietro e solo il fotografo conosce pienamente la situazione dello scatto. È lui che sa cosa c’era intorno, ricorda la situazione con le sue emozioni, sensazioni, rumori, odori…
La fotografia è solo un riflesso di quel momento, una porzione visuale che lo può rappresentare anche in modo potente ed evocativo, ma quasi mai pienamente. Beh, ci sono anche capolavori di grandi fotografi che hanno questa capacità e che addirittura sanno andare oltre, ma diciamocelo, molte nostre foto non sono così eccezionali.
E così, ancora una volta, mi capita di riflettere su quanto sia importante arricchire la singola immagine con altre informazioni, scritte o visuali, che aiutino l’osservatore ad apprezzare la fotografia.
Un titolo adeguato, una didascalia, una breve storia o presentazione, o anche l’accostamento con altre immagini, possono essere elementi che fanno una gran differenza.
Non credo sia giusto “sperare” che la foto da sola sia sempre abbastanza. Sì, a volte può esserlo, eccome, ma in molti altri casi la foto nuda è insufficiente.
La storia dietro la foto (reloaded)
28/01/2014 di Pega
Eh.. bella riflessione :-). Diciamo che una foto ha una sua ragione d’essere. Se parla solo a chi l’ha scattata (e se il fotografo ne è consapevole) trovo sia giusto che se la tenga tra le sue cose private. Altrimenti DEVE essere resa visibile. Credo che un lavoro prettamente fotografico difficilmente parli da sè con una sola foto, ma si esprima con un discorso costituito, appunto, di più foto. Una cosiddetta storia (fotografica). La storia ha un titolo, un contesto e pure una ragione di esistere. Queste dovrebbero però essere sufficienti, a mio parere, per la comprensione della storia che il fotografo ha voluto illustrare.
It’s a hard work! 🙂
Hai ragione, it’s a hard work!
🙂
Mi fa riflettere. Grazie.
Grazie anche a te per la partecipazione.
Ciao!