
Cessi – Copyright 2013, Pega
Prendi tutte le foto che hai scattato nello scorso anno, mettiti comodo e passale in rassegna, riguardatele con calma. Quante ti soddisfano rispetto a quelle che ritieni deludenti? Qual’è la percentuale di immagini che scarti? Che ritieni insoddisfacenti o per qualche motivo sbagliate?
Ragioniamoci un attimo: che cosa c’è che non va nelle foto che ci deludono?
Ti invito a fare un esperimento, un lavoro di analisi, un esercizio per razionalizzare ciò che trovi insufficiente nelle tue immagini.
Identificare e catalogare questi errori potrebbe essere un punto di partenza per migliorarsi come fotografi, magari anche scoprire cose interessanti.
Osserva sul serio le tue foto una ad una, cosa noti? Ne trovi una certa percentuale esposte male? Sfuocate o mosse? Hanno il bilanciamento del bianco sballato? Troppo rumore? Aberrazioni cromatiche? Distorsioni?
Hai forse usato un’ottica sbagliata per lo scatto? Sono storte?
Oppure è qualcos’altro? Qualcosa che non c’entra niente con l’attrezzatura. Potrebbe essere la composizione o il messaggio. Potrebbe essere che la foto non trasmette niente, è banale, non ci sono emozioni o storia.
Qual’è il difetto più ricorrente nelle tue foto?
E poi: qual’è il secondo difetto più ricorrente? Ed il terzo?
Può essere difficile e faticoso abituarsi ad andare regolarmente a rivedere le nostre foto meno riuscite, ma è un atto che potrebbe cambiare molto il nostro modo di vedere e vivere la fotografia.
In genere, le foto che scarto non le giudico buone a livello compositivo. Guardandole da pc mi accorgo che non hanno alcun interesse, non un punto che attiri l’osservatore, né una motivazione plausibile a fermare quell’attimo. Credo che questo accada perché, a casa, viene meno il coinvolgimento emotivo del momento dello scatto, e mi accorgo di avere scattato inutilmente.
Quella che descrivi credo sia un’esperienza comune. Una volta passato il momento, si riesce ad osservare la fotografia con maggior distacco, minor coinvolgimento e più obiettività.
Ma credo esista anche il contrario. Valorizzare solo a posteriori uno scatto che sul momento sembrava poco significativo. Mai successo?
Sì, è successo anche quello!
dopo un po’ di tempo, l’occhio mi cade su alcune foto inizialmente scartate (ma non cancellate) e ne colgo alcune possibilità. Nuove forme espressive.
Ecco perchè ho imparato a lasciar depositare qualche giorno le foto 😉
Eh infatti. E questo secondo fenomeno quindi giustifica anche lo “scattare” con una certa generosità in più… confidando (magari senza esagerare) che nel “mucchio” a volte si nasconda qualcosa che sul momento non siamo stati in grado di percepire.
Il difficile sta poi nel lavoro che ci aspetta dopo………
Da un po’ di tempo mi sono imposta un limite: 100 foto per singola uscita.
Inizialmente è stato difficile, perchè tendevo a scattare centinaia di foto anche in un solo pomeriggio. Adesso sono più accorta, rimango abbondantemente sotto le 100 (a volte ritorno a casa con 20 scatti) e, diversamente da quanto facevo prima, non elaboro tutte le foto scattate, ma solo quelle che mi piacciono di più. E a volte non arrivo a 3! poi capita di ritornarci, di riprendere in mano qualche foto, provare una elaborazione diversa (un b/n oppure tonalità di colore diverse, non faccio mai grandi stravolgimenti in pp). Qualche volta viene fuori qualcosa di interessante (come le ultime foto che ho postato nel mio blog : http://photoandtour.wordpress.com/2014/03/01/ascoli-piceno-2013/ ), altre volte mi rendo conto, durante l’elaborazione, che lo scatto non ha alcuna potenzialità e lo elimino senza completare.
Seguire un proprio processo creativo, consapevole di poterlo sempre interpretare e migliorare. E i risultati si vedono.
🙂
Il difetto principale nelle mie foto è sicuramente la luce.. ma sai con un iphone non è che si possano fare magie professionali.. 🙂 ciaooo
Non credere. L’Iphone e comunque i recenti smartphone, sono degli strumenti che non hanno niente da invidiare a delle buone fotocamere. Sicuramente sono delle “gran macchine” rispetto a ciò che solo pochi anni fa era considerato “il TOP”.
Buon divertimento e buona luce con il tuo Iphone!
🙂
https://pegaphoto.com/2011/11/24/solo-un-telefonino/
Grazie e grazie per il link! 🙂
Ciauzz
Non ho ancora fatto questa prova ma di sicuro qualcosa di sbagliato c’è, tanto che non ho ancora scattato una foto quest anno…. mi sento quasi in imbarazzo nel dirlo….
🙂
Un processo per niente facile! Personalmente cerco anche la critica di terzi perchè mi accorgo sempre più di non essere obbiettivo nel giudizio. L’attimo in cui hai scattato una determinata foto, il ricordo del momento, la rende spesso stupenda ai tuoi occhi ma non agli occhi degli altri! 🙂 oppure viceversa ovviamente..
Io sono un poco un patito dell’editing. Mi fa soffrire, mi piace, mi imegna, mi rilassa, mi…potrei continuare a lungo…credo sia una parte molto creative e istruttiva del processo fotografico, purtroppo molto sottovalutata da tanti.
robert
Ebbene, sei semplicemente (e liberamente) più cuoco che cacciatore… 🙂
https://pegaphoto.com/2010/06/23/cacciatori-e-cuochi/
senza essermi applicato nell’esercizio posso subito dire che non poche delle mie foto sono storte… proverò a cercare anche l’argento e il bronzo degli errori
Io le mie le butterei anche nei w.c. Della foto ma poi come tiro l’acqua che manca il bottone??
Da alcuni anni scatto poche foto, massimo una ventina in una intera giornata …. Investo più tempo in decidere cosa e come scattare. Il risultato è uno scarto prossimo a zero …
Ti invidio
Alcune meravigliose considerazioni. Si sta facendo la comunità di blogging di un vero e proprio servizio contribuendo questo consiglio.
Grazie 🙂