Oggi che qualunque fotocamera è in grado di decidere autonomamente le migliori impostazioni per l’esposizione, è buffo ripensare a quando gli esposimetri erano cosa rara e costosa, tipicamente riservati ai professionisti o comunque solo a chi faceva fotografia “sul serio”.
Ma basta ricordare ciò che comunemente si usava fino a poco prima dell’avvento del digitale, per rendersi però conto che a quel tempo il calcolo della corretta esposizione stava tutto al fotografo.
Sembra anacronistico, ma credo che conoscere la “regola del nonno” possa essere molto utile anche oggi, quantomeno per sperimentare il terreno del “tutto manuale”, così affascinante ed intrigante anche per chi è nativo digitale.
Ebbene dunque, come si faceva? La regola era denominata “diaframma f/16 in pieno sole″ (o variazioni simili) ed in genere era puntualmente stampigliata all’interno della confezione del rullino fotografico. È una regola semplice, tranquillamente utilizzabile anche oggi e facilmente sintetizzata nell’immagine qui sopra.
Si parte sempre impostando un tempo “simile” al reciproco degli ISO (es: 1/125 se ISO 100; 1/200 se ISO 200; 1/400 se ISO 400, etc…) e poi si sceglie il diaframma di conseguenza. La regola dice che in pieno sole, con 1/125 ed ISO 100, il diaframma corretto è f/16. Un tempo la pellicola che normalmente si usava era quasi sempre ISO 100, da cui la regola mnemonica f/16 in pieno sole, appunto.
Partendo da questo riferimento basta ricordarsi che, se il sole è velato, l’esposizione corretta si ottiene con f/11, se un po’ nuvoloso f/8, se coperto di nuvole scure f/5,6.
In caso di ISO diversi basta cambiare il tempo. Se si desidera usare tempi diversi, ad esempio doppi, basta dimezzare tutti i diaframmi.
Naturalmente il tutto va preso con un po’ di elasticità e la regola costringe il fotografo non solo a fare delle stime, ma anche ad applicare un suo criterio soggettivo: tutt’altra cosa rispetto alla fredda dipendenza dagli automatismi dell’elettronica.
Ecco fatto, ora conosci la regola del nonno. Che ne dici adesso di uscire e, per oggi, fare solo foto (va benissimo anche la tua digitale) esclusivamente seguendo questa regola?
🙂
La regola dell’f/16
22/04/2014 di Pega
Ma che bell’articolo!
Grazie Pino! Una vecchia regola nota a chi ha qualche anno in più ma a volte completamente sconosciuta ai più giovani 🙂
Un salutone!
Ma infatti l’ho apprezzato proprio per questo.. l’unica cosa che aggiungerei, se me lo permetti, è l’uso del cavalletto, per quanto si possono alzare gli iso, si può godere di una foto sicuramente più dettagliata…
È vero. Il cavalletto rimane un must. A tal proposito ti invito a rimanere sintonizzato che nei prossimi giorni ci sarà un post a tal proposito 🙂
Ciao!
aaaah. quanti ricordi… 🙄 comunque, guarda te come la tecnologia digitale abbia la capacita’ di farti sentire moderno – per la sua evoluzione – e “vecchio” – perche’ sei di quelli che si ricordano nitidamente il pre, avendolo usato a lungo – al tempo stesso.
Eh sì, è così. Però dai, quello del recuperare vecchie tecniche che sembrano tramontate vale per tante altre cose, ed anche altre arti. Pensa alla cucina per esempio 🙂 🙂 🙂
già!
OT: ti segnalo un video che secondo me è davvero interessante, quasi da post! http://www.ilpost.it/2012/05/24/il-trucco-per-venire-bene-in-foto/
Davvero interessante proprio.
Beh, che dire se non che la fotografia è un’arte. Come tale prevede approfondimento, cura e padronanza di tutti gli aspetti e tutti i dettagli,
Non ci si improvvisa ed anche (solo) la curva del mento può fare la differenza (e parecchio).
Keep on studyin’!
🙂
Ciao e grazie!!!
La regola del “f16” diceva una cosa in più (essenziale): “col sole alle spalle”. In controluce non funziona (non ha mai funzionato). Il sole alle spalle garantisce il basso contrasto. 🙂
Si, hai ragione. Il sole alle spalle era sempre precisato. Meglio ancora “il sole allo zenith” 🙂
Va comunque detto che con un po’ di pratica, il fotografo imparava a fare le giuste correzioni, ad esempio a sovraesporre in controluce, sempre partendo però dalla regola di base….
Grazie del contributo, ciao!
Il sole alle spalle, il 125esimo, il 50 mm. Vecchi ricordi, sembra il secolo scorso.
Azz lo era il secolo scorso, mi fai sentire vintage.
Ciao
🙂 hehehe. A volte vintage è “vantage” 😀
Ciao
Il mio rullino kodak nn ha lo schemino stampato..ci sn rimasta male! Una domanda: se ho su un rullino iso 400, lo uso lo stesso anche se andiamo verso l estate? Leggo in giro di gente che lo toglie e mette in freezer ma nn credo di essere all’altezza. ..
Ormai credo che i rullini attualmente in commercio non abbiano più la vecchia stampigliatura. Tutti danno per scontato un esposimetro 🙂
ISO 400 in frigo? Non capisco bene il senso di toglierlo. Non è meglio uscire, scattare, finirlo e svilupparlo? 🙂
Ciao.
Nn scatto foto in generale dall anno scorso. .. giusto un paio digitali. ..
Dai, allora non resta che prendere la macchinetta (digitale o analogica poco importa) e scattare un po’.
🙂
io sono così vecchia che ancora li chiamo asa… 😀
Di gran classe, altro che vecchia! :-.) 🙂 🙂
🙂
bisogna che mi salvi la foto della scatola del rullino sulla memoria della digitale, così la posso consultare di tanto in tanto 😉
Hahahahahahahaha!
Cortocircuito 🙂