Capita a tutti di dover prima o poi pubblicare qualcosa o fare una mostra. In queste occasioni è necessario disporre di ciò che la tradizione esige: un artist statement.
“La dichiarazione d’artista” è un breve testo che dovrebbe rappresentare la sintesi della visione propria di un certo autore: una descrizione a parole di come l’artista si pone, cosa vuole trasmettere con le sue opere, qual’è la sua ispirazione, eccetera eccetera, un sacco di cose in poche righe insomma.
La cosa migliore sarebbe scriversela da soli ma a volte si può ringraziare qualcuno più esperto, magari autorevole o celebre, che lo scrive per noi. E così è capitato a me. Eccolo qua:
Attraverso l’esame dell’ambiguità e delle variazioni che presenta la realtà, Pega crea una forte dinamica con l’osservatore, cercando di oggettificare le emozioni ed investigando la dualità che si sviluppa dalle differenti interpretazioni.
È un fotografo che risponde direttamente all’ambiente che lo circonda ed usa le sue esperienze quotidiane come punto di partenza. Spesso queste esperienze sono
istanti o dettagli che sarebbero apparsi insignificanti e non notati se lasciati nel loro contesto originale.
Con un approccio spesso concettuale Pega cerca quindi di avvicinare un vasto panorama di soggetti, utilizzando un suo stile multiforme che arriva a coinvolgere l’osservatore in un modo quasi fisico.
Il suo lavoro non mostra mai una struttura completa e ciò perchè l’artista sembra mirare principalmente ad una proiezione personale dell’osservatore, che deve avvenire senza un eccessivo influsso della realtà.
Beh, che te ne pare? Sinceramente?
Lo sai chi è che me l’ha scritto?
Ebbene è stato un computer.
Vuoi anche tu il tuo “artist statement”? Basta andare su questo sito, inserire un paio di informazioni ed il gioco è fatto. Sarà in inglese ma puoi tranquillamente farlo tradurre da Google 🙂
E sai qual’é la cosa buffa? Io nel mio statement un po’ mi ci riconosco…
😀 😀 😀
…bè la cosa è interessante…:-) però se consideri che tu stesso inserisci delle informazioni probabilmente chiave (ossia corrispondenti ad algoritmi) poi è abbastanza naturale che tu ti riconosca 🙂
Si certo, comunque trovo tutta la questione un po’ buffa e penso a quante “supercazzole” girino nel mondo dell’arte.
A questo proposito ho trovato anche un’altra risorsa interessante: il generatore istantaneo di frasi artistiche http://www.artybollocks.com/#abg_short
🙂 🙂 🙂
Interessante il link,molto bella la foto.ma dove è che esponi?
Non ho in programma di esporre, piuttosto qualche progetto di pubblicazione. In ogni caso il post è frutto di un piccolo esperimento sui giri di parole che così spesso si incontrano nel mondo dell’arte in genere.
Hai provato a farti generare il tuo statement?
🙂
Si mi sono venute fuori tante belle minchiate
😀 😀 😀
ommamma, Pega, mi hai fatto prendere un infartino! È la solita pappa che scrivono gli pseudo-artisti-critici-giornalisti per i loro amici. Come un computer abbia così ben generato la mente mediocre e massiva del critico d’arte di provincia, è un miracolo dell’intelligenza artificiale. Chiamte Bourdieu, presto!
😀
Una prova per vedere chi arriva fino in fondo a leggere…
Ahaha hahaha incredibile!! No, non ho fatto nessun statement..ma le tue considerazioni mi han fatto ridere….
Buona domenica
.marta
(ma hai fotografato la canna di un kalashnikov dall’interno?!?)
Un po’ più grosso
🙂
Bellissimo post, mi ha divertito molto. Se faccio una mostra ci provo.
L’ho fatto anch’io, mi son divertita un sacco. Estratto: “Her photos are saturated with obviousness, mental inertia, clichés and bad jokes.” ( qui ci resto proprio male, poi subito mi consola: “They question the coerciveness that is derived from the more profound meaning and the superficial aesthetic appearance of an image.” Poi ci sono tante altre cose, quasi quasi mi convinco! F.to: Un’Artista 😉
All’inizio mi sono spaventato, accidenti. Non so se proverò, non vorrei (auto)convincermi di essere un artista…
robert
PS: beh, comunque salverò il link 🙂
Haha Robert! Beh, io sono dell’idea che il problema non sussista. Siamo tutti artisti punto 🙂