Nel film Smoke, un cult per chi apprezza il cinema indipendente anni novanta, Auggie, il protagonista interpretato da Harvey Keitel, ha una curiosa passione. Ogni mattina alle otto precise, esce dalla sua tabaccheria, piazza la macchina sul treppiede e fa una fotografia. Fotografa ogni giorno sempre lo stesso scorcio di Brooklyn. Auggie fa questa semplice operazione con costanza per anni, estate o inverno, con la pioggia o il sole, conservando e catalogando le foto in album che conserva gelosamente e che, con il tempo, diviene una sorta di opera d’arte.
È un film che insegna quanto valore possano avere la costanza e la perseveranza in fotografia e nell’arte in genere.
Un singolo scatto realizzato sul marciapiede di un incrocio in una grande città può non avere un gran senso, ma un lavoro come quello descritto in Smoke assume un valore. È il valore dell’impegno e della passione che il fotografo può iniettare in quella che a prima vista potrebbe sembrare una sequenza di scatti simili, aggiungendoci l’ingrediente della sua quotidiana presenza fisica ma anche quella seppur piccola, appena palpabile, dose di interazione con l’ambiente e le persone immortalate.
Smoke non è un film sulla fotografia ma comunque lo considero tra quelli da citare in questa serie “cinema e fotografia” e, se ancora non l’hai visto, ti consiglio di vederlo prima o poi.
Cinema e fotografia: Smoke
22/05/2014 di Pega
Gran bel film 🙂
Il film è splendido e la trovata delle fotografie è geniale. Il pezzo in cui mostra l’album a William Hurt è bellissimo. Si vede la vita in quel piccolo tratto di strada
È vero. Ciaoe grazie della visita 🙂
Gran film. Me lo devo rivedere…
Ciao
Ciao, rivederlo è sempre una bella esperienza
smoke è splendido. m’hai fatto venire voglia di rivederlo, mannaggia.
🙂 🙂 🙂
Non ho visto il film, ma questa costanza nel fotografare mi fa pensare a come si può vedere il passare del tempo sfogliando poi le foto scattate!!
Ciao, Pat
Non lo conoscevo e non ho visto il film…ma il suo lavoro costante traccia una importante fetta di storia non solo fotografica ma della città stessa…chissà quante cose son cambiate dal suo primo scatto all’ultimo…
Grazie
Sempre interessanti i tuoi post
Ciao
.marta
Ho visto ed apprezzato il film. Interessante come all’inizio l’album viene sfogliato velocemente, quasi senza attenzione o interesse. Poi una foto che colpisce e allora si capisce tutta la forza della fotografia.
robert
Ho visto il film all’epoca ma non ricordavo quasi più nulla… lo rivedrò!
io ho fatto di quel film uno stimolo a perseverare…. se mi seguivi all’epoca dovresti aver visto la mia serie Harvey =)
Ricordo!
E quel film è davvero una chicca.