Viviamo nell’era visuale.
Una parte sempre crescente di quello che sappiamo, o crediamo di sapere, proviene da fonti di informazione che si basano principalmente sulle immagini.
E’ un flusso continuo che, per nostra natura, ci appare autorevole.
Il vedere è, per ragioni ataviche, prova della genuinità, certezza della verità: “se non vedo non credo”.
Eppure sappiamo bene che il nostro vedere quotidiano attraverso i canali di informazione è mediato: il flusso di immagini che ci accompagna è sempre e comunque di seconda mano.
L’inquadratura è uno dei cardini di questa mediazione, è il vincolo che parzializza la scena, che stabilisce quale parte della più ampia realtà di quel momento possiamo osservare. E’ un vincolo con cui il fotografo, in particolare il foto-giornalista, si confronta continuamente, un’arma potente a doppio taglio che trasforma la realtà creando un singolo punto di vista: una scena parziale da cui l’osservatore parte per proiettare la sua verità.
E’ il potere dell’inquadratura. Una caratteristica di fondo che mantiene la Fotografia in una posizione di straordinaria importanza.
Il potere dell’inquadratura
05/09/2014 di Pega
mamma che bello il disegno! da dove l’hai recuperato?
Lo strobo stupendo anch’io. Lo avevo trovato in rete tempo fa e messo in serbo per un argomento come questo. Non so dirti l’autore ma se qualcuno mi sa dare questa info lo cito subito.
Il disegno (vedere?) spiega più di tante parole…
robert
Ne conosci l’autore?
no, mi spaice, ciao
rob