Il secondo punto di interesse (reloaded)
02/11/2014 di Pega
Continuo sul terreno dell’autocritica e degli strumenti che possiamo usare per autovalutare le nostre fotografie, riproponendoti la questione del secondo punto di interesse.
Viene chiamato in questo modo un soggetto secondario, più o meno defilato, che il fotografo decide di inserire nell’inquadratura.
Il secondo punto di interesse può essere posto ovunque, tipicamente su una delle linee della regola dei terzi, a fuoco o sfuocato, dipende tutto dalle scelte dell’autore, che stabilisce come farlo dialogare o addirittura competere con il soggetto principale.
Piazzare un secondo punto di interesse è una scelta compositiva del tutto artistica: un’aggiunta che, se da un lato arricchisce e può contribuire a completare l’immagine, dall’altro la complica, rischiando di mettere a repentaglio la concentrazione dell’osservatore sul soggetto principale.
Il nostro occhio è naturalmente portato a muoversi nelle immagini ed il passaggio tra primo e secondo punto di interesse è qualcosa che può dare molto ad una fotografia, rafforzando il tema o la prospettiva e facilitando l’osservatore a proiettarci una storia.
La prossima volta che scatti pensa ad un secondo punto di interesse, e perché no, magari ad un terzo? Del resto, visti i post precedenti, è sempre tre il numero perfetto!
🙂
na nelle tue intenzioni nella foto allegata qual’era il primo punto d’interesse e quale il secondo?
Hehe… sei sicuro di volerlo sapere?
🙂
Questo mi ha fatto pensare a questo video:
http://www.bigspeak.com/video/dewitt-jones.htm
Molto interessante. Hai anche avuto modo di vedere la versione integrale?
Si’, durante un corso (ma non di fotografia). Era molto bello!
Da fotografo amatoriale, autodidatta ed istintivo ho trovato gli ultimi due articoli molto interessanti.
Mi fa piacere, grazie!
Ciao!!!
già commentai in proposito, se non ricordo male.
Mi sono accorto sempre più che le belle fotografie hanno un punto d’interesse, i capolavori quasi sempre 2…o appunto 3 🙂
Concordo con te. Difficile che la foto sia tutta focalizzata su un punto, sarebbe “immobile”. Invece la presenza di una serie di punti, che guida l’occhio dell’osservatore lungo una “storia”, è probabilmente la chiave di queste considerazioni.
Ciao!
il salto di qualità da 1 punto d’interesse a + punti d’interesse è veramente arduo…. molto più che partire da zero ed arrivare a fare buone foto (ahime)
Sì, non è detto che sia facile. Però vale la pena di lavorare su questo, forse molto più che sulla mera parte tecnica di qualità dell’immagine. Del resto una foto tecnicamente imperfetta ma interessante ha un valore molto più alto di una foto tecnicamente perfetta ma priva di messaggio o emozioni.