Ebbene sì, mi trovo da tempo nel tunnel della Polaroid a strappo e devo metterti in guardia visto che più passano i mesi e più mi convinco che si tratti di una cosa pericolosa e da sconsigliare perché dà dipendenza 🙂
Il fatto è che con la Polaroid si entra di colpo in un universo parallelo. La fotografia istantanea è un po’ passato ma anche presente, forse anche futuro, il tutto arricchito dalla percezione che ogni foto è un pezzo unico, un po’ imprevedibile, di sicuro irripetibile.
Anche il costo vivo (circa 1,2€) di ogni scatto diviene un elemento del gioco, secondo me addirittura un valore aggiunto che, oltre a far meglio percepire il “peso” della foto che alla fine si ha in mano, porta il fotografo a valutare con maggior attenzione ogni click e lo costringe a fare considerazioni che con il digitale sono spesso ormai dimenticate.
Specie con il formato “peel apart”, in cui mi sono imbattuto, si tratta poi di fotografare su negativi di notevoli dimensioni. Il fotogramma del Pack 100 è infatti 3,25×4,25 pollici, non un grande formato a tutti gli effetti ma sicuramente una dimensione notevole rispetto ai sensori APC ed anche al 35mm. Questo si lega con il fascino classico ed immutabile della stampa a contatto che avviene proprio nelle nostre mani, quando si estrae la busta dalla fotocamera ed inizia il processo di sviluppo e stampa, seguito poi dalla gustosa operazione di separazione della fotografia finale dal suo negativo.
Ed è proprio in queste fasi, dopo l’esposizione, che ci si trova con in mano un mini laboratorio fotografico mobile. Qui il fotografo è ancora parte del processo, interagisce e può influire con le sue decisioni sui tempi di sviluppo o anche intervenire con un suo contributo creativo, alterando o addirittura stravolgendo il risultato finale. Mi riferisco, ad esempio, alla possibilità data dalla pellicola “peel apart”, di completare la stampa su un supporto diverso dalla sua carta, trasferendo l’immagine su cartoncino, legno o stoffa.
E non è tutto: anche il negativo è sfruttabile. Non è il caso di buttarlo come indicato nelle istruzioni, ci si può divertire a recuperarlo sciogliendo con la candeggina la patina nera che lo copre sul retro della busta.
Insomma: un piccolo universo di possibilità creative…
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Polaroid addiction (reloaded)
20/02/2015 di Pega
Non ti invidio, bella gatta da pelare, non so per quanto riuscirò a restarne fuori 🙂
Stavo per entrare nel folding 4×5″ e fortunatamente mi ha fermato il prezzo che è salito troppo.
Aspetta aspetta… Cosa intendi per folding 4×5??? Non vorrei essere sull’orlo del baratro… 🙂 🙂 🙂
Ebbene si! Sto facendo l’equilibrista… ;(
Ci sono stato molto vicino…
Ma su cos’hai messo gli occhi?
Questa http://www.ebay.it/itm/161597148189?ssPageName=STRK:MEWAX:IT&_trksid=p3984.m1423.l2649 ma si è alzata troppo.
Che meraviglia…
Confermo: dipendenza .
robert
PS: aggiungo: incurabile, temo.
PS n° 2: la folding, hmmm….bellissima…
🙂