In questi giorni ho notato un certo aumento di visite alla pagina di un mio vecchio post. Non ho idea di quale sia il motivo di questa maggior attenzione, ma rileggendolo ho pensato che forse è tempo di riprendere un po’ il filo di quel discorso…
Un paio di anni fa Anastasia Chernyavsky, una fotografa di origine russa, prese la sua fotocamera biottica e si fece un bel selfie, nuda allo specchio insieme alle sue due bambine. Pubblicò lo scatto sul suo album Photodom, qualcuno condivise quell’immagine su Facebook ed esplose un piccolo finimondo.
Una semplice foto, che può anche non piacere, ma che in fondo è solo personale e naturale espressione artistica di una mamma fotografa, non solo fece scattare la censura interna a Facebook, ma scatenò una incredibile pioggia di critiche ed accuse di volgarità.
Quello di Anastasia fu solo un piccolo caso, ma emblematico, che evidenziò la gravità della situazione paradossale a cui siamo da un po’ di tempo abituati. Sul web si trovano ovunque immagini di violenza inaudita, razzismo, tortura, abusi e prevaricazione, ci sono orrori ed oscenità a non finire, ma lo scandalo è una “mamma nuda con il seno sporco di latte”.
Chissà, forse tutto partì solo dalle maldestre politiche anti-nudo di Facebook, o da qualche benpensante di troppo, certo che riguardando anche le altre foto della Chernyavsky non ho potuto fare a meno di ripensare allo stile di Winn Bullock ed alle considerazioni sul rapporto che c’è tra immagini e momento storico che facevo in un vecchio post a proposito degli scatti di questo grande artista che, osservati con gli occhi di oggi, fanno sorgere qualche dubbio sul percorso evolutivo della nostra società.
Mamma Anastasia (reloaded)
04/03/2015 di Pega
Non c’è che dire, l’impatto è forte. La foto è bellissima, Lei è bellissima, i bimbi sono stupendi, è un’immagine armoniosa e dolcissima. Bea
Concordo, molto bella e intima. Ho anche visto le altre foto dell’album, altrettanto belle. E mi è tornata alla mente un’altra foto, degli anni ’60, non ricordo il fotografo, ma sicuramente del gruppo della Factory, in cui è ritratta una donna, penso fosse una cantante famosa, nuda in piedi con in braccio il figlio neonato appena partorito. Foto molto più intensa e “dura” rispetto a questa, ma lo stesso molto coinvolgente.
Non ho fessbuc, ma penso che la ” incredibile pioggia di critiche ed accuse di volgarità” abbiano lo stesso valore di una cicca calpestata sul marciapiede.
Come “valore”, in effetti, forse anche meno…