“Ma che bel colore! Ehi, ma che rosso!”
Si ma… hai mai pensato a quanto i colori siano un concetto così misteriosamente relativo?
Nel tuo cervello vedi un colore, magari il bellissimo blu profondo di una limpida giornata invernale. E’ il “tuo” blu. Ma chi ti dice che nella mente degli altri quel blu appaia proprio come appare a te? Potrebbe essere che per il blu sia per altri ciò che per te è il rosso e che l’unica cosa che avete in comune sia solo il nome di quel colore. C’è modo di saperlo?
Prova per un attimo a descrivere a parole un colore. Ci riesci? O devi per forza ricorrere a dei paragoni?
I colori sono percezioni relative, sensazioni soggettive, e la cosa affascinante è che gli stessi colori possono apparire diversi anche a noi stessi, in funzione di tutta una serie di variabili.
Ad esempio è noto che i colori vengono percepiti diversamente a seconda della luce e degli altri colori attorno, ma c’è anche una quantità di fattori emotivi che possono influenzare la nostra percezione. Un bel verde può apparire freddo e malinconico la mattina appena ci svegliamo ma ben più incoraggiante e vitale nel pomeriggio o la sera. Hai mai vissuto qualcosa del genere? O altri casi in cui la percezione dei colori cambia in funzione dello stato d’animo?
Ti invito a pensare a tutto questo, a come vedi i colori nelle tue fotografie ed in quelle degli altri.
I colori sono connessi con le emozioni e di conseguenza le sensazioni che le immagini ci danno possono essere modificate dalle influenze che i colori hanno su di noi.
Trovo questo argomento affascinante, a tratti folle e misterioso, ma con il potere di stimolare e spingere qualsiasi fotografo a tentare di esplorarlo. Addirittura anche chi fotografa solo in bianco e nero.
🙂
Proprio vero. Basta anche pensare alla difficoltà di “convincere” la macchina fotografica a restituirci i colori esattamente come li vediamo per rendersi conto di come siano un concetto relativo.
Concordo pienamente, “argomento affascinante, a tratti folle e misterioso”.
E’ una riflessione che ho fatto anch’io molte volte, e sulla quale mi sono arrovellato fin dagli anni dell’infanzia: cos’è veramente un colore? Come lo percepiremmo se il nostro occhio fosse fatto diversamente? E chi può dire se la “rappresentazione” che il nostro cervello fa di un determinato colore non sia completamente differente da individuo a individuo, magari del tutto casuale?
Poi è arrivata l’adolescenza, e a quel punto l’unico colore che mi interessava era quello dei capelli delle mie compagne di classe. Indipendentemente dall’interpretazione che ne dava il mio cervello.
Ah, beata adolescenza 😀 😀 😀