Se n’è andato in questi giorni a novantun anni, senza tanto clamore, eppure è stato uno dei grandi della Fotografia italiana ed europea.
Di questa perdita hanno parlato in pochi, io l’ho trovato quasi per caso su Facebook, eppure Lanfranco Colombo è stato un protagonista. Nel 1967 realizzò il suo sogno di grande appassionato di fotografia, creò a Milano la Galleria Diaframma.
Già negli anni precedenti si era distinto come fotografo ed anche come editore, aveva infatti creato l’edizione italiana della famosa rivista americana “Popular Photography”, ma fu la Galleria il suo capolavoro, un luogo che risultò del tutto innovativo per i tempi: la prima galleria d’arte al mondo esclusivamente dedicata alla fotografia.
E’ difficile riassumere la lunga storia di quest’uomo e di questa sua iniziativa: furono decenni di mostre ed eventi dove autori italiani e stranieri, in molti casi di grande spessore, esposero ed in qualche caso fecero il loro esordio per poi percorrere carriere notevoli; sono nomi che vanno da Mario Giacomelli a Gabriele Basilico.
La galleria Diaframma ha aiutato la fotografia italiana a passare dal ruolo di forma d’arte pionieristica, seguita solo da pochi addetti ai lavori, a quello che rappresenta oggi come una tra le principali forme espressive contemporanee.
La cultura fotografica attuale deve molto ai quarant’anni di contributo che “Diaframma” ha saputo dare ed alla strada che negli anni sessanta cominciò ad indicare, rappresentando un punto di incontro da cui sono nate così tante idee.
Ora che Lanfranco Colombo se n’è andato, suonano molto belle le parole a lui dedicate sul suo sito da Wanda Tucci Caselli a proposito del “mito del Diaframma” e di quest’uomo grande appassionato di Fotografia.
Per noi fotografi non è necessario aggiungere Colombo. Lanfranco è, per noi, la Fotografia.
Lanfranco, questo personaggio assurdo, intemperante, logorato da una passione che ci coinvolge tutti, è l’uomo che ha saputo avvicinare amatori e professionisti, che ha dato spazio a ciascuno di noi, sempre su un piede di partenza per conoscere autori, per visitare musei, per proporre incontri: Chi avrebbe conosciuto Cornell Capa, Natan Lyons, Mike Edelson, Neal Slavin, Gisèle Freund se non ci fosse stato lui?
Chi può dimenticare quei pomeriggi in via Brera, i cocktails raffinati e sproporzionati, le soste in cortile a scambiarci opinioni sulle mostre in oggetto? … e i suoi SICOF (Salone Italiano Cine e Foto Orrica, ndr), con lo stile dei belgi, i ritratti dei polacchi, l’archivio di Mosca? e le mostre in progress, sulla danza, sui manichini, sui mondiali ’90? … Chi può sottovalutare l’importanza che poteva avere per un neofita poter esporre accanto ai nomi più noti con un modesto “formato cartolina”? e il fervore di quel SICOF in cui ci si aiutava scambievolmente tra sconosciuti alla ricerca di catene e cornici sempre insufficienti per appetiti sempre più insaziabili?
Un nell’articolo dedicato ad un grande della fotografia italiana!
RIP Lanfranco ❤️
Un bell’omaggio ad un grande la cui scomparsa è passata praticamente e ingiustamente inosservata!!
Grazie, Pat
Grande commento, grande persona,
guarda anche questo video http://www.pmstudionews.com/video7/1870-in-ricordo-di-lanfranco-colombo-la-galleria-il-diaframma-video7-n-490
Molto interessante. Ti ringrazio.