Un vecchio metodo veniva insegnato ai tempi della fotografia a pellicola: ruota la stampa di 180 gradi, guardala per intero, magari allontanandola un po’, ed osserva l’insieme.
Guardare la foto capovolta aiuta a valutare la qualità strutturale dell’immagine, permette di non concentrarsi troppo sul soggetto e consente di apprezzare meglio la composizione.
Rovesciare una foto è un po’ come tornare agli albori. Nelle macchine fotografiche di un tempo, l’immagine si vedeva capovolta, ed è forse anche per questo che è così evidente l’equilibrio compositivo di tante foto antiche, un equilibrio spesso ancora costante negli scatti di coloro che continuano ad usare banchi ottici o fotocamere di grande formato.
Oggi, nell’era del digitale, in pochi ricordano tutto ciò. Eppure ruotare le immagini su un monitor è davvero facile, non serve nemmeno stampare, e basta dare un’occhiata alle nostre foto ribaltate per distaccarci dai dettagli andando a percepire la struttura generale.
È un modo semplice per guardare i propri scatti in modo diverso, dimenticando per un attimo di cosa parla la foto e lasciando che sia la struttura ad emergere.
Provaci.
Ruotarle per vedere la struttura (reloaded)
18/06/2015 di Pega
Ho provato a ruotare il tuo articolo, ma non si capisce niente… Credo tu debba rivedere la composizione del post! 😛
Ma hai ruotato il monitor del PC o ti sei messo a testa in giù? 😀
Macché, ho semplicemente costruito una camera stenopeica in cemento armato di fronte allo schermo del pc e ho ottenuto la proiezione capovolta della pagina del blog. Il difficile, adesso, sarà demolire il manufatto: infatti, a furia di lavorare al computer in queste condizioni, comincia a venirmi il mal di testa. E poi non mi sono ancora abituato a muovere il mouse al contrario. Per questo motivo, sto pensando di incollare un mousepad capovolto sotto la scrivania. In questo modo, tra l’altro, recupererei molto spazio sul piano di appoggio da destinare a documenti e cancelleria.
IL MOUSEPAD CAPOVOLTO SOTTO LA SCRIVANIA: l’intuizione del secolo! Corri subito a brevettarlo. Aggiungi al brevetto la versione “trackball” (per questa aggiunta gradirò qualche royalty).
Secondo me hai avuto un colpo di genio strepitosooooooooo!!!
😀 😀 😀
La trackball sotto il tavolo! Perché non ci ho pensato prima???
Pensa, la puoi usare anche con il ginocchio, lasciando così le mani libere per digitare sulla tastiera, o giocare con il touchscreen dello smartphone!
Sì, Pega, ti meriti proprio una royalty – crepi l’avarizia – dello 0,3%!
Il futuro delle interfaccia uomo-macchina è nelle nostre mani. Cioè, volevo dire… sulle nostre ginocchia (o peggio…).
Hahahahha.
ho girato lo smartphone per guardare la foto dritta. mi si è girata pure lei con la rotazione automatica. un bifolco… e dai, dillo che hai scritto questo post per fare come lo scherzo del caffè nella mano sinistra “che ore sono?” 😀
Hahahaha
Ok ci provo, ma spero non mi facciano l’effetto di quella che hai inserito nel post, mi vengono le vertigini, gulp!!!
Ciao, Pat
🙂