Un tempo era davvero dura far sterzare le ruote di un veicolo fermo. Oggi, grazie al servosterzo non ci facciamo più caso, ma basta provarci a motore spento per capire il perché dei bicipiti dei vecchi camionisti.
Sterzare da fermi era un’impresa, ma bastava appena un leggero movimento perché la cosa divenisse molto più semplice e “morbida”.
Parlo di tutto ciò perché una cosa simile succede con la creatività. Star fermi rende difficile il cambiamento, ma basta un piccolo spunto per far germogliare qualcosa. È un meccanismo tipico di molti processi naturali: la nascita di cose nuove è sempre legata al movimento.
A volte ci si trova bloccati, senza idee o voglia di far fotografie, sembra non esserci alcuno spunto a disposizione. E’ la sindrome della pagina bianca degli scrittori, o l’impasse creativa che ogni tanto sembra affiorare in ognuno di noi.
Ma basta un po’ di movimento, un minimo di attività anche solo vagamente correlata alla fotografia, per sbloccare tutto. L’importante è non sedersi ed aspettare, ma fare in modo di avere un po’ di energia, magari lavorando su vecchie foto, andando ad una mostra, leggendo un libro o partecipando a workshop o photowalk.
L’importante è vincere l’immobilità. E’ così che le idee tornano quasi per incanto a fluire, proprio come lo sterzo che d’un tratto cominciava a girare senza sforzo, quando il veicolo dell’era “pre-servosterzo” iniziava a muoversi.
Sterzare da fermi (reloaded)
08/08/2015 di Pega
Avevo provato con una foto al giorno, ma l’esito non era stato un gran chè. Invece riguardare le vecchie foto, rielaborarle, riclassificarle, ha fatto nascere nuovi progetti e nuova voglia di fare. Poi ci si è pure messo in mezzo un viaggetto nel Mugello…
L’ha ribloggato su momentarylapseofsanity.