Oggi ti ripropongo alcune considerazioni su una delle ragioni che forse contribuisce a rendere la fotografia affascinante per così tante persone di tutte le età in tutto il mondo: “inquadrare e scattare è un po’ come indicare“.
Il gesto del fotografare è istintivo, semplice e naturale, incredibilmente affine a ciò che tutti facciamo fin da bambini; è analogo a puntare il dito verso un oggetto o una persona ed è un messaggio universale, un segnale che va oltre le differenze di età o di lingua.
Dunque una persona che fotografa in qualche modo indica ciò che sta fotografando e lo si può constatare ogni volta che ci capita di indirizzare la nostra fotocamera verso qualcosa di un po’ insolito, notando come lo sguardo delle persone vicine, vada inevitabilmente a cercare l’oggetto dell’inquadratura.
Io questa cosa la sperimento spesso e so di condividere tutto ciò con chi, come me, ama fotografare cose insolite o apparentemente insignificanti come lo sono, in particolare, i soggetti pareidolici.
Non di rado penso a quanto sia intenso il potere “suggestivo” del fotografare quando, chino su qualche pezzo di qualcosa, sento lo sguardo curioso dei passanti che si chiedono “che cavolo fotografa quello”?
🙂
Ahahah a me capita spessissimo… Una volta mi ero attaccato ad un palo per creare un verticalismo di quelli esasperati dei miei… Mi sono reso conto che alle mie spalle mi stavano guardando e tada! Famigliola curiosa Ahahahah
Non lo faccio mai!
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doveva esserci un’immagine allegata…
Prova semplicemente ad incollare l’URL del jpg nel messaggio
Il momento unico è quando premi e senti l’otturatore scattare e pensi che quell’ istante è parte di parte di te