Che differenza c’è tra fotografia amatoriale e d’autore? Dove finisce una ed inizia l’altra? Esiste davvero la possibilità di distinguerle?
Ebbene la mia opinione è netta: “autori” ed “amatori” sono in sostanza la stessa cosa ed ogni autore è, o è stato, un amatore, come ogni amatore è intrinsecamente anche autore.
Il mio personale punto di vista sulla questione si fonda quindi su una classificazione diversa: quella tra “fotografia casuale” e Fotografia (la maiuscola non è un refuso).
Se decidiamo di realizzare un’immagine con l’intento di comunicare qualcosa, mettendoci creatività, estro personale e magari anche un po’ di ingegno, allora è Fotografia. Chiunque può fare Fotografia, non importa il livello, la tecnica o il background; se crea immagini in modo consapevole, seguendo una sua vena comunicativa che si esprime attraverso di esse, questo chiunque è un artista. Con ciò non voglio dire che il suo lavoro sarà automaticamente apprezzabile o memorabile, forse farà pena, ma resta comunque un’espressione artistica.
Tutt’altra faccenda è la foto casuale “inquadra e scatta”, l’istantanea fatta senza pensare veramente a cosa si vuole realizzare; la foto ricordo, turistica o meno, anche quando stupenda, non è propriamente arte.
Ed in tutto ciò come si inseriscono i critici? Davvero un bel tema… ma è un’altra storia…
🙂
Amatori e autori
24/02/2016 di Pega
Sono d’accordo con te. Dare “voce” ad una foto non è questione di tecnica ne di stile ma di sensibilità di chi è all’altro lato della macchina.
E credo sostanzialmente sia questa capacità che crea le differenze. Vedi poi oggi con l’invasione di immagini che ci “violenta”, quante veramente sono quelle sulle quali ci soffermiamo davvero? C’entrano sempre gli “occhi e il cuore” come ci teneva a sottolineare Cartier Bresson.
Esatto
Sul fatto che esistano fotografi e fotografanti credo (spero) siamo tutti d’accordo.
Un po’ meno sul fatto che un fotografo prima fosse un fotografante.
Se sei un fotografante puoi essere con il tempo universalmente riconosciuto come fotografo, ma se non ti sei evoluto, se non hai ricercato, se non hai creato e non sei uscito dall’immagine iconografica che ti fa sembrare agli occhi del fruitore un fotografo, beh, allora rimani comunque un fotografante.
Si è fotografi fuori e dentro. Non si è fotografi solo nelle proprie immagini e per gli altri.
Non è detto che ogni fotografo prima debba essere stato un fotografante, dico piuttosto che è l’amatore (o fotoamatore) che poi diviene fotografo.
Sembra un gioco di parole ma forse diciamo la stessa cosa.
Discorso assai complesso da risolvere in due righe. Esprimersi con la fotografia è frutto di molti fattori: bisogna avere qualcosa da dire innanzi tutto, è necessario fare ricerca ovvero trovare il proprio modo di esprimersi e poi la tecnica (così bistrattata) deve essere solidamente acquisita altrimenti senza fondamenta si va poco lontano. Infine, come dice giustamente lois, siamo quotidianamente travolti da valanghe di immagini tanto che il lavoro più arduo oggi è imparare a filtrare e trattenere quello che c’è di buono… che fortunatamente c’è. Un saluto.
Imparare a filtrare, come giustamente dici, è una delle questioni più importanti. La maturazione di un proprio senso critico è però fondamentale in tutte le cose e la fotografia non fa eccezione.
sono d’accordo che nell’intento artistico ci sia l’arte, ma l’inconsapevolmente bello, quando non è casuale, nasconde un talento che anche se non dichiarato esiste.
Ma inconsapevolmente bello, se non casuale, come dici… È arte in effetti.
Forse i critici sono quelli che riescono a comprendere la consapevolezza o meno dell’autore.
Forse.
Qui ho un po’ un dubbio. L’artista può anche essere un po’ inconsapevole ma deve comunque avere un moto di espressione, una sua vena ed una sua volontà attraverso cui produce le sue opere.
Se è del tutto inconsapevole il mio dubbio è che non sia un artista.
Come rimangono inconsistenti tutti gli “artisti” che sono puro frutto di proiezione (commercialmente più che consapevole) di alcuni critici…
E’ un punto di vista interessante. Dovresti parlarne con Benedusi. 😉
😀
Mi ammazza! 🙂 🙂 🙂
In occasione di un mio post ” Brivio … un post per Paolo” proprio Samuele mi ha invitato a rileggere questo tuo post. Premettendo che io non mi sento né fotografa, né artista mi piacerebbe tuttavia capire come potrei essere inquadrata agli occhi di un esperto come te o come Paolo. Quando tu dici “inquadra e scatta, senza pensare a cosa si vuole realizzare …. ” io credo comunque che ognuno di Noi quando scatta è perché l’ occhio, nel mio caso anche il cuore, ha captato un’immagine, un momento che devono assolutamente essere immortalati. Il mio lavoro da blogger mira a emozionare a chi legge i miei post di viaggi, ma soprattutto a chi guarda i miei scatti. Ci tengo sempre a ricevere commenti, anche negativi, perché mi aiutano a crescere nel mondo della fotografia e, comunque, qualunque sia la tecnica che apprendo io credo che, per il mio modo di essere, seguirò sempre il mio istinto. Mi piace sapere cosa ne pensi e se vuoi sbirciare nel mio post ecco il link: https://viaggiandoconbea.wordpress.com/2016/03/07/brivio-un-post-per-paolo/
Ciaooo
Beh, ho sbirciato subito 🙂
Le tue fotografie nascono dalla tua passione per l’esplorazione dei luoghi che visiti e sono il frutto di questa curiosità ed emozione. Secondo me quando scatti, tu lo fai con consapevolezza, vai a cercare il dettaglio o lo scorcio che ti colpisce, che ti piace mostrare al lettore del tuo blog. In tutto questo c’è esattamente lo spirito di creazione fotografica di cui parlo, non sono “foto fatte senza pensare”.
Tutt’altra questione è quella tecnica. Certo la tecnica è importante e serve per riuscire a dare ancora più forza alle proprie immagini, come ad esempio fa Paolo, ma la tecnica la si può imparare, non è difficile.
Altro punto è quello del tempo. Se come dici, il tuo Lui è un po’ impaziente quando ti fermi a scattare… beh prova a proporgli un ipotetico confronto con una blogger… pittrice.
🙂
Oh caspitina tra te e Paolo non potevate rendermi più felice di così. Anzi vi confesso che sto gongolando di piacere. Penso che non si sarebbe mai messo con una pittrice, troppo irrequieto. Un caro abbraccio e grazie per il commentone 🙂
🙂 🙂 🙂