“More Than An Image” è un semplice esperimento ideato da Wex Photographic in cui, in brevi video, alcuni fotografi parlano di sé e del loro rapporto con la Fotografia.
E’ un progetto che chiunque può affrontare, una sorta di semplice autoanalisi ma, volendo, anche di presentazione agli altri in un formato attuale che permette di far parlare le immagini insieme all’autore.
Analizzare il proprio rapporto con la fotografia ha sempre un riflesso utile sulla qualità del nostro lavoro e già in altri post mi era capitato di insistere su questo aspetto. Trovo quindi che un’idea simile a “More Than An Image” potrebbe essere un valido spunto su cui sperimentare l’idea di raccontarsi.
A titolo di esempio ti propongo il video di Daniel Regan, giovane artista che ha trovato nella Fotografia molto di più di una propria forma espressiva.
Buona visione.
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Più che un’immagine
26/10/2016 di Pega
Grazie
Grazie a te, ciao!
Chi ama la fotografia non sa staccarsi dalla propria macchina fotografica al collo. Bella questa intervista anche se ho seguito l’inglese con un po’ di difficoltà. Grazie 🙂
Eh, purtroppo la barriera della lingua esiste… Menomale che le immagini aiutano 🙂
Per fortuna me la cavo abbastanza ma devo dire che il mr del video parlava abbastanza stretto. Ciao 😉
Se hai seguito tutto non vai male dai…
Sono in un momento di “stanca” creativa e la macchina fotografica sta li, poggiata sul computer che mi fissa. In questi giorni mi stavo proprio domandando se e quanto valesse la pena insistere in un percorso che mi sento essere arrivato ad una empasse, soprattutto per limiti miei, di tempo, budget ecc. ecc. Vediamo se trovo ispirazione :-).
Dai! Dai! Dai! 🙂
Bellissime le sue parole, in fondo l’arte ci salva sempre tutti. Anche se a volte potrebbe sembrare di no. La fotografia è una di quelle cose che parla da sé ed è molto aperta ad interpretazioni diversissime tra loro, nonostante la mia formazione semiotica credo sia fondamentale poter aggiungere alle nostre letture anche quella personalissima dell’autore. Ci aiuta a capire come un’opera è stata concepita e perché esiste, perché possiamo goderne anche noi. 🙂 Bella iniziativa.
Volevo invitarti, sperando di non disturbare, a giocare con musica e parole scegliendo una colonna sonora per il prossimo step della mia storia presente sul mio ultimo post. Ci vogliono meno di dieci minuti, è gratis e non fa male. Grazie mille, aiuteresti un’aspirante scrittrice a sperimentare un po’ 🙂
https://malachinanellospecchio.wordpress.com/2016/10/24/psych-edelic_001/
Vado subito a vedere!
Grazie mille! 🙂