Sembrano annunciarsi tempi cupi per chi ama fotografare in luoghi pubblici, specialmente negli USA. In alcune città di questo paese è infatti in atto una sorta di guerra contro i fotografi che, proprio nell’era in cui tutti ormai hanno in tasca una macchina fotografica, prevede adesso la richiesta di permessi o il pagamento di licenze per realizzare immagini di livello professionale anche se non-commerciali.
Sì, ed è proprio questa la discriminante: l’uso di attrezzatura “professionale”.
Già da anni in molti luoghi pubblici statunitensi era necessario dotarsi di permesso per piazzare un treppiede (noto elemento “professionalizzante”) ma da qualche tempo ci si è spinti oltre. A Laguna Beach, ad esempio, è necessario acquistare una licenza non solo se si vogliono realizzare in città scatti a scopo commerciale, ma anche solo semplici fotografie di livello “professionale”. La qualità, insomma, diviene un elemento di lusso e puoi trovare tutti i dettagli, oltre alle (impressionanti) tariffe, qui sul sito ufficiale della nota località.
Cento dollari per due ore di permesso fotografico non sono una bazzecola. A meno di dar fondo al portafogli addio quindi agli shooting con le amiche modelle ma anche ai cosplay, alla street photography, alle foto di eventi o feste pubbliche, insomma a qualsiasi cosa si voglia immortalare “seriamente” in città con qualcosa di un po’ superiore ad un telefonino. E tutto questo non è uno scherzo ma una vera tragedia per chiunque in questi luoghi degli USA sia abbastanza appassionato da dotarsi di una reflex ed un buon obiettivo, non parliamo poi di treppiedi o luci che potrebbero subito far destare sospetti di “fotografia commerciale”, attività di alto bordo che richiede versamenti ancora superiori, con tasse a partire da circa 500$.
Insomma se sei abbastanza ricco per un po’ di attrezzatura, allora paga il balzello.
Una tendenza davvero allarmante che forse non tarderà ad affacciarsi anche dalle nostre parti e che dovrebbe dare da pensare…
😐
Permessi e balzelli per fotografare
14/06/2017 di Pega
mah, io ho il dubbio che tutto questo abbia unao scopo ben preciso e rimanga circoscritto ai luoghi nei quali è d’uopo proteggere la provacy di vips&co: con l’obiettivo, quindi, di disincentivare la “finta foto a scopo naturalistica” per paparazzare personaggi famosi e rivendere le foto alle patinate di gossip. ma è solo una supposizione, eh
Che dire… la tua visione mi rincuorerebbe.
Più che l’attrezzatura la legge prende di mira lo scopo: “Commercial and professional still photography is defined as those activities where compensation has been paid, is expected to be paid or will be paid in the future to the photographer, or his/her company, due to the photography taking place on city property.” Quindi se non sono professionista e non mi aspetto remunerazione per la foto non pago neanche se uso una medio formato ..
Sembrerebbe una forma di pagamento per l’uso commerciale di un bene della comunità (qualcosa simile anno fa era uscita per la Torre Eiffel)…
Mah, il fatto è che sono arrivato a leggere ‘sta roba dopo aver trovato storie di fotografi non professionali raggiunti da ranger e multe a causa del loro “aspetto” da professionisti. In sintesi sussiste un problema per chiunque voglia scattare foto di livello professionale ma non abbia fini commerciali perché, in pratica, gli agenti del posto non vedono differenza tra un amatore ed un fotografo che lavora.
Che schifezza