Nel film Smoke, una pellicola che forse ha presente chi apprezza il cinema indipendente anni novanta, c’è Auggie il protagonista interpretato da Harvey Keitel, cha una curiosa passione: ogni mattina alle otto precise esce dalla sua tabaccheria, piazza la macchina sul treppiede e fotografa sempre lo stesso scorcio di Brooklyn.
Auggie esegue questa semplice operazione con costanza per anni, estate o inverno, con la pioggia o il sole, conservando e catalogando le foto in album che conserva. Raccolte di scatti apparentemente banali ma che con il tempo divengono una sorta di opera d’arte.
Rivedendo quelle scene ho pensato a quanto valore possano avere la costanza e la perseveranza in fotografia.
Un singolo scatto realizzato sul marciapiede di un incrocio di una grande città può non avere un gran senso se preso da solo ma un lavoro come quello descritto nel film Smoke assume un valore.
È il valore dell’impegno e della passione che il fotografo può iniettare in quella che a prima vista potrebbe sembrare una sequenza di scatti simili. È l’ingrediente della sua quotidiana presenza fisica ma anche quella seppur piccola, appena palpabile, dose di interazione con l’ambiente e le persone immortalate.
È il valore di ciò che gli anglosassoni chiamano commitment e che non di rado caratterizza la produzione di molti artisti.
E’ la costanza e determinazione con cui da 2 anni a questa parte fotografosempre dalla stessa finestra del luogo in cui sono in quel momento.
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qui dovrebbe esserci una buona parte del lavoro
Progetto interessante, esattamente in linea con quanto descrivevo…
Bellissimo episodio, la videocassetta (si una volta si usavano) mi è stata regalata da un amico fotografo che purtroppo non c’è più.
E poco dopo ho partecipato a un workshop con Keith Carter che fra le varie cose ci ha proposto proprio la visione di questo pezzo!
Merita!
robert