
A good car is forever (in Cuba) – © Copyright 2004 Pega
Nikon o Canon, Sigma o Tamron, full frame o DX, digitale o analogico, Mac o PC…
È la natura umana ed è sempre la stessa storia: tendiamo a dare enorme importanza alle scelte di attrezzatura, a componenti che prima o poi dimostrano di essere solo elementi transitori destinati all’obsolescenza.
Così, come un tempo c’era chi sguainava la spada in difesa della carta Ilford contro quella Agfa, o magari professava la superiorità del telemetro, oggi c’è chi si appassiona a mille nuove contrapposizioni tecnologiche, altrettanto destinate all’oblio.
Se si guarda però a chi ha lasciato davvero un segno nella storia della fotografia, ci si accorge come questo atteggiamento non sia mai stato seguito dai grandi maestri.
Prendiamo Edward Weston: fotografava con sgangherate macchine di seconda mano, lenti economiche, spesso pessime, eppure i suoi scatti sono capolavori assoluti.
Non è l’attrezzatura che fa le foto. Il punto non è se hai una fotocamera Canon o una Nikon, se fotografi in digitale, su pellicola o con lo smartphone.
Il punto è la conoscenza, da cui consegue la capacità di capire e sfruttare ciò che si ha a disposizione e le opportunità che capitano. La conoscenza permette alla creatività di esprimersi appieno; è questo il fattore che fa davvero la differenza.
Si sente spesso dire che “è il fotografo che fa la foto”; è una gran verità che subito viene dimenticata nei gironi delle proposte commerciali di nuovi obiettivi e fotocamere.
Sai che ti dico? La prossima volta che sentiamo quella fatale attrazione verso l’acquisto di un nuovo pezzo di attrezzatura fermiamoci un attimo; pensa a cosa potrebbe voler dire investire quella stessa quantità di denaro in conoscenza.
Un libro, un workshop, un viaggio.
Sono convinto che in fotografia, come del resto in tante altre attività umane, la conoscenza superi di gran lunga, in importanza, l’attrezzatura.
Totalmente d’accordo. In ambito amatoriale c’è chi s’impegna un rene per avere sempre l’ultimo modello o l’obiettivo top pro e poi mi fotografa gattini 😛
(“e poi mi fotografa gattini” me la segno come frase della settimana!)
I gattini governano il mondo….
eh gia! 🙂 🙂 🙂
Giustissimo e ti dirò di più: bisognerebbe avere tra le proprie reflex almeno un modello molto vecchio, che faccia da “nave scuola” e costringa il fotografo a tirar fuori il meglio di sé per sopperire alle lacune del mezzo usato.
Eh si, una vecchia carriola tutta manuale, tipo quella del nonno 🙂
Parole sante!
🙂 🙂 🙂
L’ha ribloggato su Arte&Culturae ha commentato:
Concordo appieno.
Buon proseguimento 🙂