Non sono i primi e purtroppo temo che non saranno gli ultimi.
Vishnu Viswanath e Meenakshi Moorthy, i due giovani travel blogger che pochi giorni fa hanno perso la vita cadendo da uno strapiombo per scattarsi l’ennesimo selfie, sono un tragico emblema del nostro tempo.
Da appassionato di fotografia trovo che la trasformazione avvenuta in questi anni abbia profondamente cambiato il significato ed il valore che le immagini fotografiche hanno per le persone.
Dopo una lunga prima fase, iniziata con l’invenzione del mezzo fotografico stesso, in cui tutta l’attenzione ed il focus erano sul soggetto, siamo rapidamente passati ad un presente in cui l’egocentrismo di chi scatta è tale da oscurare ogni altro elemento. Un mainstream in cui si è costretti ad un perenne rialzo della posta, fino a mettere in gioco la vita stessa.
Una foto, anzi volevo dire un selfie, non vale la vita.
Assurdo, pazzesco. Hai pienamente ragione
Per una foto, forse una vita vale, se stravolge tutto quello che verrà dopo, ma se una vita viene bruciata per nulla, Allora no, non ci abbiamo capito nulla.
Tutta una questione di caccia ai like, più lo scatto è “estremo” meglio è…Meno male che, soffrendo di vertigini, uno strapiombo preferisco sempre fotografarlo da debita distanza!