Ho già detto abbastanza sui selfie condivisi online e di quanto l’effetto di questa pratica abbia investito la Fotografia, modificando addirittura il significato di un certo tipo di immagini, anche influenzando l’atteggiamento ed il costume di una rilevante parte dell’umanità.
Appartenendo di fatto al M.R.S.C. (movimento per la resistenza al selfie condiviso), non posso esimermi quindi dal segnalare con entusiasmo l’idea di Stephanie Leigh Rose, l’artista che scatta dei veri e propri “anti selfie” immortalandosi (è proprio il caso di usare questa parola) come un cadavere nei “tipici luoghi da selfie”.
Ho trovato quasi per caso la foto che vedi sopra, scattata a Monopoli, con lei riversa sulla scalinata. Un’immagine al tempo stesso inquietante, suggestiva ed anche profondamente ironica, specie se poi si vanno a vedere anche gli altri tanti scatti di Stefanie, ad esempio spulciando il suo sito web o il profilo Facebook.
Stefdies è un vero e proprio progetto fotografico, realizzato con l’intenzione tipica di una performance art ma senza quello stucchevole senso di protagonismo onnipresente nell’ormai esondato costume del selfie condiviso.
L’antiselfie di Stephanie
01/05/2019 di Pega
E come fa ad avere campo libero? Va alle 3 di notte? 😂
Hehe, magari ha solo tanta pazienza… A parte le battute, se guardi le sue altre foto, in effetti spesso sono presenti altre persone, non di rado un po’ incuriosite…
Personalmente sono un po’ stanco di queste “trovate” per cercare di distinguersi dalla massa. Siamo miliardi al mondo con una fotocamera in mano, rassegnamoci all’anonimato 🙂
Bell’idea 😂. PS Doisneau in mostra oggi… Mi sn deliziata cn le sue 88 foto *_*
Mi ricorda un po’ il lavoro di Regina J Galindo, sebbene il messaggio del progetto sia diverso.
M.R.S.C. si grazie 🙂