La Fotografia non è solo fatta di immagini, è anche e sopratutto fatta di storie e persone. Quando le persone si incontrano e condividono esperienze e passione, il risultato è sempre interessante. Con questo spirito nasce Florence Photo Friends, un gruppo di appassionati di fotografia basato a Firenze che inaugura le sue attività il prossimo 12 maggio.
L’evento a cui ti invito è la prima iniziativa ufficiale di questo gruppo, una serata che si svilupperà con la presentazione del reportage “El Matadero Municipal” di Mirko Turatti, un progetto realizzato in Bolivia da questo giovane fotografo che, a seguire, proporrà un breve intervento dal titolo “Storytelling: come si racconta una storia“.
L’appuntamento è per le ore 21.00 presso il Polo Didattico Donatello – Piazzale Donatello, 20 – Firenze.
Naturalmente l’ingresso è gratuito ed aperto a tutti. Sarà l’occasione per incontrarsi e conoscere meglio Florence Photo Friends che presenterà la serie di eventi che verranno organizzati in seguito. Per ogni altra info rimando alla pagina Facebook del gruppo.
Io ci sarò, se pensi di venire fammelo sapere che ci becchiamo lì!
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Florence Photo Friends
Posted in Culture, People, tagged evento, Firenze, Florence, fotografia, gruppo, passione, photo friends on 05/05/2016| 10 Comments »
Il ritratto di Herbert Hoffman
Posted in Culture, People, Photography portraits, tagged convenzioni, Florence, Herbert hoffman, maestro, novecento, pega, portrait, ritratto, tatoo, tatuaggi, tatuatore on 22/03/2013| 6 Comments »
Sono affezionato a questo ritratto ed ogni tanto torno a guardarlo, in questo caso anche a postarlo sul blog.
Prima di fotografarlo non sapevo chi fosse questo simpatico signore. Lo incontrai all’edizione 2009 del Florence Tatoo Convention, mi affascinò ed incuriosì molto, così iniziai a cercare informazioni.
Conoscevo poco del mondo dei tatuaggi ma in rete non fu difficile trovare notizie perchè si trattava di Herbert Hoffman, il più anziano maestro tatuatore al mondo allora ancora in attivià.
Le sue opere ed il suo approccio sono stati il punto di riferimento di moltissimi artisti ed anche ora che il mondo della body art si è così trasformato, è sempre amato e rispettato.
Se n’è andato da qualche tempo, ad oltre novanta anni, mantenendo fino all’ultimo una visione semplice e genuina del mondo dei tatuaggi, che ho trovato sintetizzata in modo saggio e sincero in alcune sue parole:
Chi è estraneo al tatuaggio spesso vede solo corpi deturpati o raramente abbelliti da tatuaggi incancellabili che evocano sofferenze fisiche e rischi di infezioni…ma per chi si tatua non è così. Nessuno si tatua per diventare più brutto,nè per masochismo!Chiunque si tatua, lo fa per dare a se stesso qualcosa di più:per essere più bello, per sentirsi e apparire più forte,più sexy,per dare sfogo a un dolore, un lutto,una gioia,un amore,per scongiurare una paura,un pericolo o per gioco…Ci si tatua per esprimere i sentimenti più seri e profondi e per quelli più superficiali e frivolie…perchè no?,per rivendicare il proprio diritto al gioco. Non ho mai incontrato qualcuno che si tatuasse per farsi del male!Spesso i tatuaggi che vediamo per strada non sono proprio bellissimi,questo però dipende dalla disinformazione a dal cattivo gusto dilagante,non da un intento autolesionista.Oggi sono brutti i vestiti,la moda,le automobili,le case,la pittura..e sono brutti molti tatuaggi…solo un’informazione corretta e libera da pregiudizi e luoghi comuni può insegnare a distinguere quelli belli da quelli brutti e aiutare a capire che un bel tatuaggio è un tatuaggio che ti rende più bello.
Parole dove l’arte, la passione e l’esperienza di una vita si fondono.
Cosa c’entra con la fotografia? Chissà, forse niente. O forse… molto…
Comunque sia, ciao Herbert.
🙂
Intervista a Guido Masi
Posted in Black and White, Culture, People, Street Photo, tagged Firenze, flickr, Florence, fotografia, Guido Masi, intervista, Italy, Polaroid, stampa, strada, street, Street photography on 06/11/2012| 10 Comments »
C’è un giovane fotografo che come altri ha la passione di fare scatti di strada per i vicoli e le piazze di Firenze. Lui si apposta discreto e attende. È attento e rispettoso, cerca momenti e dettagli, per catturarli con la sua fotocamera.
Conosco Guido Masi da qualche anno, dopo averlo incontrato in uno dei tanti meeting tra flickeriani e da quel momento ho sempre seguito il suo album. Ora mi sono deciso a fargli qualche domanda per il blog.
Ciao Guido, lo sai che sono un estimatore delle tue foto e quindi ti ringrazio per aver accettato con entusiasmo questa intervista. Una cosa che voglio chiederti subito è quanto valore ha per te la pubblicazione on line dei tuoi scatti ed in particolare su Flickr.
Credo che condividere gli scatti on line ed in particolare su Flickr abbia molto valore per molteplici motivi: in primo luogo ti consente di confrontarti con altri fotoamatori e, se hai un’atteggiamento critico, ti permette di imparare e di crescere; in secondo luogo i commenti e le visite che vengono fatti sulle foto ti consentono di capire come l’immagine viene percepita dagli altri, svincolandola delle emozioni che l’autore ripone nella foto stessa.
Com’è nata la tua passione per la fotografia? E come hai imparato?
Sia mio padre che mio zio erano fotoamatori ed io ho ereditato la Canon FTb di mio padre con la quale ho imparato da autodidatta i primi rudimenti (diaframmi, tempi, luce).
Poi col primo stipendio mi sono comprato la mia prima reflex digitale (una Canon 350D) con la quale ho iniziato a provare a fare Fotografia.
Nel tuo album ci sono molti scatti di strada. Qual’è il tuo atteggiamento in questo genere? Ti capita di uscire con un progetto in mente o ti è più naturale scattare quello che ti colpisce senza pianificare tanto?
La fotografia di strada è il genere che amo di più, quello che ho studiato maggiormente e che pratico più spesso. A differenza dei grandi maestri, che per scattare si immergono totalmente nell’ambiente circostante, io utilizzo lo zoom per rimanere distante dal soggetto e non perturbare la scena mantenendola più genuina possibile. Il mio approccio è quasi antropologico, mi piace studiare le persone comuni e documentare situazioni e gestualità tipiche della vita quotidiana. Non esco mai con un piano preciso, in genere vago per Firenze in cerca di soggetti e situazioni interessanti.
Ci parli un po’ del tuo progetto Polaroid carbonmade, di cos’è e come funziona?
Il progetto illustrato sul sito guidomasi.carbonmade.com/ (oppure http://www.facebook.com/StyleItalian) nasce da una riflessione sulla fotografia stessa: oggigiorno siamo tutti fotografi e vengono scattate foto continuamente. Questo, oltre ad essere una opportunità positiva, fa crollare il valore artistico ed economico delle fotografie praticamente a zero. Per questo ho iniziato a ricercare un processo che rendesse le immagini “uniche” e facesse dell’unicità un loro valore aggiunto. Le immagini del sito si riferiscono ad un processo che si chiama Polaroid Transfer ovvero trasferimenti di immagine da una pellicola Polaroid ad un foglio di carta da acquerello. In questo modo da ogni singola Polaroid scattata ottengo un trasferimento che è a metà tra foto e stampa e assume caratteristiche uniche. Per adesso il mio target, oltre alla nicchia degli appassionati della fotografia creativa, sono i turisti e per questo, come soggetti, mi sono concentrato sulle icone italiane (la Vespa e la 500) e panorami di Firenze.
Saresti in grado di definire un tuo “stile”?
Credo di avere uno timbro riconoscibile nella fotografia di strada dovuto all’uso costante del bianco e nero, oltre del contrasto accentuato che mi serve a dare un tono drammatico ed epico alle immagini. Una cosa che credo possa rappresentare il mio stile è l’attenzione alla composizione delle immagini e allo sfondo; generalmente scarto le foto se non mi convince la composizione oppure se lo sfondo non è omogeneo.
Ci racconti qualcosa circa il tuo workflow e di quale approccio hai alla postproduzione delle tue immagini?
Per le immagini digitali lavoro prima sul RAW per sistemare la luce e l’esposizione, una volta passato a JPG converto l’immagine in bianco e nero e lavoro sui contrasti.
Per le immagini analogiche faccio fare sviluppo e scansione del negativo al laboratorio fotografico e poi incrocio le dita..
I trasferimenti Polaroid necessiterebbero di un blog a parte, se qualcuno è interessato mi puo’ contattare.
La domanda classica che faccio agli ospiti di questo blog: Cosa significa per te la tua fotografia?
La fotografia è la forma di espressione che più mi rappresenta, è un bisogno quotidiano che nasce principalmente per me ma che trova il suo fine nella condivisione.
Qual’è l’emozione che più frequentemente ti capita di provare quando fai foto? E quando ti vengono commentate su flickr?
Quando faccio “lo scatto”, e succede poche volte in un anno, me ne accorgo subito e sento un brivido. In generale però quello che mi spinge a fare foto è la curiosità del mondo circostante. I commenti di flickr sono sempre molto apprezzati ma hanno più valore quelli dei fotografi che conosco e che stimo.
L’ultima domanda è sempre la stessa per tutti… ed eccola anche per te : -). Se tu avessi l’opportunità di incontrare un grande fotografo e ti fosse concesso di fargli una sola domanda, cosa gli chiederesti?
Sarò banale ma, se fosse vivo, il fotografo sarebbe Cartier Bresson e non vorrei fargli nessuna domanda, mi accontenterei di fargli una foto mentre lavora, di nascosto, da lontano..
——-
Grazie a Guido per la disponibilità e l’entusiasmo dimostrati.
Ti consiglio proprio di approfondire la conoscenza di questo artista gustandoti il suo album su Flickr, o visitando il suo sito http://guidomasi.carbonmade.com/
Alla prossima!
Firenze Photowalk 2012: Menzioni d’onore
Posted in Culture, tagged 2012, contest, Firenze, Florence, fotografia, menzioni, onore, pega, photowalk, soggettive, worldwide on 02/11/2012| 1 Comment »
Rieccomi anche quest’anno con dei personalissimi e non ufficiali “riconoscimenti speciali” che voglio assegnare ad alcuni dei partecipanti al contest che accompagnava la recente Firenze Photowalk.
Il fatto è che valutare le foto in gara per questo piccolo concorso vuol dire trovarsi davanti tante belle fotografie ed avere non poche difficoltà a scegliere. Ho pensato quindi che citare solo il vincitore fosse limitativo e di inventarmi dei riconoscimenti secondari che, anche se non previsti dall’organizzazione, possono essere una piccola soddisfazione per chi li riceve ed anche consolidare una simpatica tradizione iniziata con la mia prima photowalk fiorentina un paio di anni fa.
Iniziamo con la prima Menzione d’onore: ”creatività“
“Vogliamo spostare la Cupola?”
Uno scatto che mi ha colpito subito per il gran colpo d’occhio creativo. Ecco come sfruttare con maestria, e senza Photoshop, un “ostacolo fotografico”.
Bravo Maurizio!
Menzione d’onore: “simpatia”
Ugo Galasso (g_u)
“these know (questi sanno)”
Nel pieno stile di Ugo, uno scatto rubato in cui si assapora quel mix di amicizia e passione condivisa che caratterizza questi incontri.
Grande Ugo!
Menzione d’onore “coolness”
Iuri Pozzi
“Miniplanet Basilica di San Miniato”
Una tecnica curiosa ed efficace, applicata in modo magistrale ad uno dei punti salienti della nostra photowalk.
Bravo Iuri!
Complimenti a tutti!
Arrivederci al prossimo anno!
🙂
Ricordi, storie, emozioni e Ponte Vecchio
Posted in Candid portraits, Culture, People, tagged degustazione, emozione, Firenze, Florence, fotografia, lettura, memorie, Old Bridge, Ponte Vecchio, ricordi, Santa trinita, signore on 17/07/2012| 5 Comments »
Firenze, limpida giornata d’estate.
Un signore cammina su Ponte Santa Trinita, guarda il Ponte Vecchio.
Non ha l’aria del classico turista. Passeggia lentamente, fermandosi di tanto in tanto. Sembra assorto mentre ammira l’Arno con quel gioiello che lo attraversa.
Avrà circa settant’anni, ben vestito, ma il suo abito non sembra nuovo. La sua è un’eleganza semplice, quasi modesta, l’impressione è che stia indossando qualcosa di acquistato in un lontano passato, magari in occasione di una cerimonia.
Io forse ho notato quest’uomo proprio per come è vestito. Fa caldo, eppure lui non accenna a togliersi la giacca scura. Sembra volersi mantenere adeguato, forse meglio dire: rispettoso.
E’ solo. Si ferma, guarda ancora Ponte Vecchio.
Memorie, ricordi di momenti felici o forse rimpianti… Posso solo provare ad immaginare cosa stia pensando.
E’ questo il luogo dov’è iniziato un amore ormai perso nel passato? Un posto visitato con persone care? Un punto dove tornare come in una sorta di pellegrinaggio? Oppure è la meta lontana, il viaggio sognato per tutta una vita: un meraviglioso obiettivo finalmente raggiunto?
Spesso la fotografia da sola non sa dirlo, ti dà solo lo spunto.
Poi tocca a te svilupparci la storia: consapevole o meno di farlo.
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In questo ed in qualche post precedente mi sono divertito in quella che mi piace chiamare “degustazione fotografica“: la ricerca di sapori ed emozioni partendo da uno scatto. Una ricerca “libera” e senza pretese, che lascia da parte vincoli tecnici, dettami accademici e regole precostituite della lettura fotografica più classica.
Se vuoi puoi contribuire a questo esperimento. Inviami testo ed immagine di una tua “degustazione”: può essere riferita ad una foto tua o di altri, oppure come hanno fatto alcuni lettori in passato, puoi indicarmi una tua immagine su cui cimentarmi a “degustare”. Ci proverò volentieri pubblicando poi il risultato (se presentabile).
🙂
Firenze analogica
Posted in Culture, People, tagged amici, analogico, biottica, Canon, film, Firenze, flickr, Florence, fotocamera, fotografia, Nikon, passeggiata, passione, pellicola, Pentax, photowalk, Polaroid, reflex, Rollei, sera, Toscana.gang on 05/07/2012| 11 Comments »
C’era davvero della bella gente l’altra sera a Firenze in occasione dell’incontro the film gang returns che abbiamo organizzato proprio negli stessi giorni di quello dello scorso anno.
Un gruppetto di appassionati con al collo le loro gloriose “vecchiette” a pellicola, entusiasti partecipanti a questo piccolo evento dedicato alla fotografia analogica.
E’ stato divertente vederli in azione e passeggiare con loro, formando una curiosa comitiva di persone caratterizzata da questi accessori un po’ retrò.
C’era chi, come il sottoscritto, aveva portato la sua vecchia biottica, chi la macchina a telemetro, ma non mancavano anche dei veri e propri classici della storia delle reflex come anche qualche giocattolino in plastica.
Grazie ad un prezioso suggerimento di Guido Masi siamo saliti sulla Torre di Arnolfo (che caratterizza Palazzo Vecchio) eccezionalmente aperta alle visite proprio in questi giorni. Posto bellissimo da cui si gode una vista del centro di Firenze che è a dir poco mozzafiato.
Insomma è stato ancora una volta piacevole tornare a scattare con la pellicola, dimenticando magari anche solo per una sera, il digitale e la sua tecnologia.
Non posso che dire: “arrivederci alla prossima!”
Un grazie a tutti i partecipanti che invito (quando avranno sviluppato e poi stampato le loro foto) a linkare qui i loro scatti.