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Posts Tagged ‘Nikon’

È un neurone il vincitore dell’edizione 2018 del contest Nikon Small World in Motion.
Questo straordinario time lapse di soli 40 secondi è stato realizzato dalla Dr.ssa Elizabeth Haynes dell’Universita del Wisconsin, che ha catturato la sequenza di crescita di un neurone appartenente ad un embrione di pesce zebra (un comune pesciolino d’acqua dolce).
La scena, della durata effettiva di sedici ore, è stata ripresa usando un innovativo metodo di ripresa che ha previsto la creazione di un ambiente di sviluppo dell’embrione in un blocchetto di gel direttamente all’interno di un microscopio.
La giuria del concorso Nikon pare non abbia avuto grossi dubbi ad assegnare il primo posto, sia per il carattere innovativo del processo di realizzazione delle immagini che per le difficoltà tecniche affrontate. E poi è pure un bellissimo bianco e nero.
Che dire… il neurone vince, almeno qui. Magnifico no?

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Nikon recordPer il suo centenario Nikon ha pensato di fare le cose in grande, talmente in grande che ha conquistato il primato Guinness per la più grande fotocamera umana mai realizzata.
Lo scorso 17 giugno quasi duemila persone, tra comparse e staff, si sono date appuntamento a Stupinigi, in provincia di Torino, per comporre l’immagine di una enorme fotocamera umana e, dotati di magliette e cappellini opportunamente distribuiti, si sono piazzati in perfetto ordine per essere immortalati da un drone.
Puoi vedere qui sotto un paio di scatti delle fasi della preparazione, ma ne puoi trovare anche molti altri in questa galleria.
Lo dico sempre che la Fotografia è una scusa…

Nikon_preparazione.Nikon_set

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Non si tratta di quella del Brunelleschi, nemmeno di San Pietro; la Cupola di cui parlo oggi è sulla IIS: la Stazione Spaziale Internazionale.
È un luogo fantastico da cui sono state scattate tra le più belle foto mai fatte al nostro pianeta ed è un posto che molti farebbero carte false per poter visitare, anche solo per un momento, ne sono sono sicuro.
Nel video qui sotto l’astronauta Jeff Williams ci mostra questa meraviglia ma anche alcuni notevoli pezzi della ricca attrezzatura fotografica usata in orbita dalla NASA.
Fa uno strano effetto vedere una pesante Nikon D4x con un enorme teleobiettivo da 800mm ruotare senza peso tra le mani di Jeff. Ho pensato: chissà, forse è anche grazie a questa “leggerezza” che le foto riescono così bene agli astronauti… O forse proprio no 🙂 🙂 🙂
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Qual’è il suono migliore? Il più professionale? Insomma il più bello tra quello provocato dallo scatto delle nostre reflex?
Il tipico rumore della fotocamera, provocato dall’otturatore ma sopratutto dai movimenti meccanici necessari a muovere lo specchio nelle reflex, è da decenni un tratto distintivo che ogni produttore cura con un’attenzione che non sempre è nota. Ogni marchio ha il suo click, ed in questi anni anche i dispositivi per natura silenziosi, come fotocamere compatte e smartphone, si sono dovuti confrontare su questo terreno “simulando” il rumore di scatto.
Eppure emerge una tendenza fatta di fotocamere di alto livello sempre più educate e silenziose, con un click modesto e non invasivo. Forse il futuro sarà proprio nella silenziosità?
Per il momento ti propongo questo breve video in cui viene confrontato il rumore di scatto di varie macchine tra cui Pentax 645Z, Canon 5Ds, Nikon D810, Olympus OM-D E-M5 II e Sony a6000, sottolineando la modalità silenziosa della Olympus E-M5 II che è senza specchio e vanta un otturatore elettronico velocissimo.
Beh, forse il suo scatto non provocherà l’occhiata invidiosa del fotografo accanto, ma di sicuro è un passo avanti per una fotografia più educata e meno invasiva.
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[Fonte: Iso1200.com]

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Correva il 1995, era l’alba della fotografia digitale. Curiosando su CNET ho trovato questo video con immagini di repertorio a proposito di una vera e propria “belva” d’epoca: la Nikon Fujix, una fotocamera digitale professionale che costava la bellezza di ventimila dollari (di allora). La Fujix scattava immagini da 1.3 Megapixel ed usava un hard disk removibile capace di contenere ben 70 fotografie.
Era solo l’inizio della rivoluzione digitale, un processo in cui ha avuto un ruolo anche un altro prodotto presente nel video: la fotocamera Apple Quick Take, forse la prima digitale consumer che fu prodotta tra il 1994 ed il 1997 e che veniva presentata come l’ideale per scattare foto istantanee a qualunque cosa capitasse a portata di tiro.
Ah, in questo breve filmato c’è un’altra perla per intenditori: una splendida Sandra Bullock, forse appena trentenne, appare fugacemente in una scena. Da non perdere 🙂
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È un gran classico: ad un certo punto arriva un giorno in cui cominci a pensare che con “l’altra marca” forse potresti fotografare meglio. L’altra marca è quella che non hai tu, è quella della fotocamera di qualche amico o collega, in pratica è la marca dell’attrezzatura dell’altro 50% di fotografi nel mondo, circa.
Non importa che la tua sia Canon o Nikon, il fatto è che prima o poi la tentazione di “cambiare sponda” arriva. L’altra marca ha un nuovo modello di fotocamera, le ottiche sono fantastiche, gli accessori pure, il click dello scatto più bello e professionale. Sì, sembra proprio il momento giusto.
Se deciderai di affrontare questo guado, dovrai essere preparato ad esborsi economici e dolorosi addii, ma non sarà tutto: i due produttori hanno fatto molto per rendere dura la vita a chi decide di cambiare. Dal verso di attacco degli obiettivi, al senso degli indicatori nei display, Canon e Nikon mostrano dettagli esattamente opposti.
Sarà necessario adattare, in qualche caso ricostruire, intere abitudini e gesti automatici a cui normalmente non si pensava più. Un pò come doversi abituare a guidare tenendo la sinistra.
Chissà se poi, comunque, la strada non porterà verso la stessa identica meta…

 Primo giorno in Svezia dopo il cambio di modalità di guida, non più a sinistra ma a destra – 1967


Svezia, 1967. Giorno del cambio modalità di guida, non più a sinistra ma a destra

P.s. Non me ne vogliano i possessori di fotocamere di altre marche 🙂

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C’è chi, anche tra i Canonisti, considera che il click Nikon abbia qualcosa in più, una sonorità particolare e riconoscibile su cui pare che tradizionalmente gli ingegneri del marchio nipponico si impegnino, attenti a mantenere un “timbro” distintivo.
E così c’è chi ne fa addirittura la base per una breve opera musicale, suonata usando un set di reflex digitali per un valore di oltre trentamila euro. Magari chiamarla sinfonia è un po’ eccessivo, comunque divertente sì. Certo che sono tremendi questi giapponesi! 🙂
Buon “ascolto”.
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Ah come invidio l’astronauta-fotografo Don Pettit.
E’ tornato sulla Terra da poco, dopo una bella missione sulla Stazione Spaziale Internazionale a far foto per vari mesi. Si, certo non era lì solo a fotografare ma comunque aveva a sua disposizione qualcosa come dieci (10!) macchine Nikon D3s con relativi obiettivi professionali ed accessori: un bel kit dal valore di oltre centomila euro, con cui si è sbizzarrito documentando le fasi della missione e creando documentazione tecnica importante per la NASA.
Il marchio Nikon è ben visibile in molti degli scatti backstage delle missioni spaziali e quella tra il marchio giapponese e l’ente spaziale americano è una collaborazione che risale alle missioni Apollo, pare infatti che proprio per soddisfare le necessità della NASA fu sviluppata la F4, la prima digitale Nikon.
E, anche per lo spazio, proprio come succede ai fotografi “terreni”, una volta scelto un produttore poi si tende a rimanergli fedeli, probabilmente non solo per abitudine ma anche per le questioni di compatibilità con costosi obiettivi professionali che rimangono validi anche con il trascorrere dei decenni.
Dunque un saluto a Don, che adesso dopo aver volato negli spazi siderali ed aver gestito un così ben allestito setup, dovrà forse sedersi davanti ad un computer e dedicarsi ad un bel lavoro di postproduzione dopo le migliaia di scatti effettuati.
O forse anche no.
🙂

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C’era davvero della bella gente l’altra sera a Firenze in occasione dell’incontro the film gang returns che abbiamo organizzato proprio negli stessi giorni di quello dello scorso anno.
Un gruppetto di appassionati con al collo le loro gloriose “vecchiette” a pellicola, entusiasti partecipanti a questo piccolo evento dedicato alla fotografia analogica.
E’ stato divertente vederli in azione e passeggiare con loro, formando una curiosa comitiva di persone caratterizzata da questi accessori un po’ retrò.
C’era chi, come il sottoscritto, aveva portato la sua vecchia biottica, chi la macchina a telemetro, ma non mancavano anche dei veri e propri classici della storia delle reflex come anche qualche giocattolino in plastica.
Grazie ad un prezioso suggerimento di Guido Masi siamo saliti sulla Torre di Arnolfo (che caratterizza Palazzo Vecchio) eccezionalmente aperta alle visite proprio in questi giorni. Posto bellissimo da cui si gode una vista del centro di Firenze che è a dir poco mozzafiato.
Insomma è stato ancora una volta piacevole tornare a scattare con la pellicola, dimenticando magari anche solo per una sera, il digitale e la sua tecnologia.
Non posso che dire: “arrivederci alla prossima!”

Un grazie a tutti i partecipanti che invito (quando avranno sviluppato e poi stampato le loro foto) a linkare qui i loro scatti.

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In questi giorni in cui mi è capitato di leggere che tra Nikon e Canon la lotta non è mai stata così accesa, ecco che questo video non posso proprio fare a meno di proportelo.
Almeno qui i fotografi sono “davvero” dei terroristi!
Che dire… ogni tanto ci vuole anche un po’ di sana follia…

🙂 🙂 🙂

 

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