
Dovima with elefants – @ Copyright 1955 The Richard Avedon Foundation
Torno spesso a rivedermi le foto di Richard Avedon, un grande fotografo che è stato senza dubbio uno dei principali protagonisti della fotografia americana del secondo novecento.
Per me la sua principale caratteristica è l’aver rappresentato una sorta di sintesi tra fotografia artistica classica, pop art, mondo dello spettacolo e della moda.
Con una carriera che iniziò come fotografo per carte di identità e di relitti di navi mercantili, Avedon passò negli anni ’40 al mondo della moda portando in Harper’s Bazaar, la rivista per cui lavorava, la novità di porre le modelle in contesti urbani non convenzionali.
Da quel momento la sua carriera decolla, lavorerà per Vogue, Life e molti prestigiosi marchi della moda e con il passare del tempo emerge la sua grande passione per il ritratto. È una tipologia di ritratto introspettivo che scava nella personalità del soggetto, lo pone in atteggiamenti e contesti che consentono un contatto emotivo diverso dai clichè tradizionali.
Attraverso intere decadi che vanno dagli anni ’60 all’alba del nuovo millennio, per molti personaggi famosi e star, quello di Avedon diviene uno studio fotografico da cui è necessario passare, a patto di essere disposti ad esporre se stessi in modo diretto.

Homage to Munkacsi, Parigi © Copyright 1967 Richard Avedon
Trovo particolare in Richard Avedon la capacità di saper separare molto bene la sua attività di fotografo commerciale su commissione, tipicamente per il settore della moda e dello spettacolo, dal suo personale impegno, passione e ricerca sul ritratto introspettivo ed anche al reportage di denuncia, come nel caso del suo viaggio in Vietnam a documentare gli orrori della guerra con crude foto di corpi mutilati e straziati dal napalm.
Uno stile, quello di Avedon che, anche nei lavori più chiaramente commerciali come ad esempio gli scatti per i grandi nomi della moda, fa percepire una personalità ed una originalità che solo pochi grandi hanno saputo esprimere.
E’ significativa una sua frase che sottolinea l’irrefrenabile passione per la fotografia che lo accompagnò fino all’ultimo: “If a day goes by without my doing something related to photography, it’s as though I’ve neglected something essential to my existence“
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Ciò che ti dicono quando li fotografi (rld)
Posted in People, Photography portraits, video, tagged commenti, fotografia, persone, photoshop, ritratti on 23/06/2018| Leave a Comment »
Tendo a fare attenzione a cosa dicono le persone quando sono consapevoli di essere fotografate, mi diverto ad annotarlo mentalmente ad esempio quando faccio ritratti o osservo altri fotografi farne.
E’ curioso notare quanto le varie espressioni si assomiglino ed in qualche modo ricadano in categorie precise. Ad esempio ricorrono frasi sugli aspetti estetici, su quelli tecnici, su questioni legate ai diritti sulle immagini e non di rado arrivano anche i consigli artistici.
Ti è mai capitato di sentirti dire cose tipo “posso avere i file delle tue foto per metterle su facebook” o “che bella la tua macchina fotografica, è come quella di mio cugino” o addirittura “mi puoi togliere le rughe e modificare il naso con Photoshop”?
Ovviamente non sono il solo ad aver notato tutto ciò. Dai un’occhiata al video qui sotto, lo trovo fantastico ed esattamente sul tema di cui sto parlando.
(E’ in inglese ma credo che valga comunque la pena vederlo anche per chi non lo comprende, perchè in molti casi il senso di quello che viene detto si capisce benissimo!) 🙂
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