Sfogliando l’album Flickr di Alessandro (meglio noto con il nickname Trymanit) è impossibile non rimanere colpiti dalle atmosfere di alcuni suoi scatti. Sensazioni anche forti, che so di condividere con altri.
A volte inquietanti, altre intriganti, le sue foto lasciano il segno. Fanno intravedere che dietro alla macchina fotografica prima, ed ai processi di trattamento poi, c’è un vero artista. Un grande appassionato.
Ciao Trymanit. Sfogliando Il tuo album su Flickr si percepisce una vena artistica ed un insieme di esperienze e passioni che convergono nella tua fotografia. E’ un’impressione sbagliata o c’è realmente un importante filo conduttore che lega i tuoi scatti.
Ciao, innanzi tutto sono onorato di venire intervistato, mi riempie di soddisfazione, come, mi riempie di soddisfazione la possibilità di vedere, sentire, anche toccare quello che l’uomo può fare quando esprime le sue capacità, le sue conoscenze, che siano queste arte o attività lavorativa oppure entrambe.
Mi piace osservare la manualità, che sia quella di un cesellatore, di un fabbro, di mia madre che fà l’uncinetto, non ha importanza, mi piace veder creare.
Come del resto sono affascinato da tutte le forme d’Arte, dalle sculture di Pomodoro a quelle di Staccioli; alla pittura di Hieronymus Bosch, De Chirico, i Macchiaioli, Vettriano ; alla musica, tutta, con quella che più mi ha segnato che è quella di fine anni ’80, la new wave/Dark wave.
Il fatto che sfogliando il mio Album ti abbia dato questa sensazione mi lusinga, ma non c’è un filo conduttore prestabilito, sono le varie contaminazioni che mi portano a fare scatti anche molto diversi tra loro sia dal punto di vista prettamente visivo sia dal punto di vista del messaggio intrinseco.
E’ tanto che fotografi ? Raccontaci qualcosa di te e di come hai imparato a far foto.
Ho iniziato a fotografare nell’87, con una Nikon FE2 che possiedo tutt’ora.
Ho fotografato per 6/7 anni, poi ci sono stati dei cambiamenti che mi hanno portato a considerare la fotografia solo marginalmente, facendo solo qualche scatto durante qualche cena o ritrovo con gli amici.
Poi conosciuta Roxy, mia moglie, ho ripreso a fare qualche scatto.
Ma è stato il digitale a farmi ripartire…e ora non esco se non ho una macchina fotografica con me.
Mi domandi come ho imparato a fare foto…in non sò fare foto, non ho mai frequentato corsi, quando scatto spesso lo faccio di getto, una cosa che desta il mio interesse cerco di bloccarla e per paura che il tutto svanisca scatto senza tener conto delle varie regole compositive.
E qui devo ringraziare ancora una volta la tecnologia perchè essa mi dà la possibilità di fare scatti in successione, vedere immediatamente il risultato per poi scegliere lo scatto migliore. E per migliore intendo quello che rispetta l’immagine che mi ero prefissato di creare o l’attimo che volevo cogliere, quindi appagamento da sensazioni e non fredda perfezione tecnica. Non per niente, una cosa che odio profondamente è quando su Flickr commentano con “io avrei fatto così” oppure “io la taglierei così”, il tutto condito con quella saccenza da primi della classe che ho sempre odiato.
C’è qualche fotografo o artista che ritieni abbia avuto un ruolo di influenza nel tuo modo di fotografare ?
Non saprei quale sia quello che mi ha influenzato più di altri…come per le altre forme d’Arte, acquisisco da tutti.
Mi piacciono i paesaggi di Ansel Adams, per il modo di trattare il bianco e nero, ma sopratutto il modo come ci ha illustrato i parchi americani.
La saturazione cromatica di Franco Fontana e il rapporto che ha con le ombre.
Il rigore, classico, di Mapplethorpe…colgo l’occasione di ricordare la mostra alla Galleria dell’Accademia prorogata fino al 10 gennaio per chi l’avesse persa.
Il modo di riprendere le donne da parte di Helmut Newton…ecco forse Newton, quando mi capita di fotografare delle donne.
Ci sono dei soggetti che ami fotografare in particolare ?
Fotografo di tutto, tutto quello che mi colpisce, che mi lancia un’input.
Amante come sono della regione in cui vivo, mi piace rappresentarla nella maniera più classica con i paesaggi e scorci caratteristici…ma anche no, facendo degli HDR ad esaltarne le sfumature cromatiche.
Fotografo il degrado, la decadenza, l’abbandono e questo a volte mi porta ad un coinvolgimento tale da andare oltre all’inquadrare e scattare…spesso in certi luoghi, per la scena, il contesto, sono portato ad immedesimarmi ed elucubrare che poi cerco di trascrivere nel commento alla foto.
Mi piacerebbe fare qualche ritratto in più, ma il mio essere non particolarmente entrante come carattere, mi costringere a partecipare a manifestazioni per poterli fare.
Hai attualmente qualche progetto fotografico in corso ?
Avrei diverse idee, ma perora rimangono tali…come tutti immagino, piacerebbe poter mostrare le foto in qualche spazio…ma già farlo su Flickr mi dà soddisfazione.
Le ultime due domande sono ormai un classico che faccio a tutti gli ospiti di questo blog : Cosa significa per te la tua fotografia ?
Esternazione di sensazioni, raccontare, ricordare.
Introspezione, trovarmi in luoghi che, attraverso la macchina fotografica mi aprono modi diversi di vedere la stessa scena e di interpretarla.
La fotografia intesa come mezzo di socializzazione,e questa intervista ne è un’esempio, mi ha permesso di conoscere gente, bella gente. Di farmi conoscere, nel bene e nel male.
Ed infine : se tu avessi l’opportunità di incontrare un grande fotografo e ti fosse concesso di fargli una sola domanda, cosa gli chiederesti ?
Molto probabilmente farei come quando sono vicino ad un pittore, un’artigiano, o qualche altro artista…gli chiederei se posso rimanere a guardarlo mentre lavora.
Nel caso di un fotografo, guarderei come sistema la scena, come intergisce con essa e i suoi assistenti, perchè i grandi fotografi hanno sempre uno stuolo di assistenti.
Mi limiterei a guardarlo perchè non saprei cosa chiedere, ho come l’impressione di violare uno spazio facendogli delle domande dirette.
Non trovo molto corretto chiedere ad un’artista affermato come del resto ad un fotoamatore perchè o per come ha ripreso una scena…ognuno di noi ha un bagaglio di conoscenze, di motivazioni, di interessi che non permettono di essere capiti appieno quindi per non cadere in errori interpretativi, per non fare una violenza al suo modo di vedere, preferisco osservare e imparare e poi trarre le mie conclusioni.
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Ringrazio Alessandro per la sua disponibilità ed invito chi volesse approfondire la conoscenza Trymanit su Flickr a visitare il suo album ed in particolare i suoi mitici set a tema come quello dedicato ex manicomio di Volterra.
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