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Posts Tagged ‘condivisione’

Stephanie Leigh Rose - MonopoliHo già detto abbastanza sui selfie condivisi online e di quanto l’effetto di questa pratica abbia investito la Fotografia, modificando addirittura il significato di un certo tipo di immagini, anche influenzando l’atteggiamento ed il costume di una rilevante parte dell’umanità.
Appartenendo di fatto al M.R.S.C. (movimento per la resistenza al selfie condiviso), non posso esimermi quindi dal segnalare con entusiasmo l’idea di Stephanie Leigh Rose, l’artista che scatta dei veri e propri “anti selfie” immortalandosi (è proprio il caso di usare questa parola) come un cadavere nei “tipici luoghi da selfie”.
Ho trovato quasi per caso la foto che vedi sopra, scattata a Monopoli, con lei riversa sulla scalinata. Un’immagine al tempo stesso inquietante, suggestiva ed anche profondamente ironica, specie se poi si vanno a vedere anche gli altri tanti scatti di Stefanie, ad esempio spulciando il suo sito web o il profilo Facebook.
Stefdies è un vero e proprio progetto fotografico, realizzato con l’intenzione tipica di una performance art ma senza quello stucchevole senso di protagonismo onnipresente nell’ormai esondato costume del selfie condiviso.

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Adieu Mon Amour by Pega

Adieu mon Amour – Copyright 2013, Pega

E siamo arrivati a duecento.
Sono davvero un bel numero i weekend assignment, gli spunti fotografici proposti negli anni di questo blog per i fine settimana da dedicare ad un tema, duecento missioni per dare un impulso alla nostra creatività. Idee, a volte semplici, altre volte meno.
Non avrei mai creduto di poterci arrivare ma eccoci qua e forse, proprio perché quando si raggiungono numeri “tondi” si tende a guardarsi indietro, ecco che spunta un tema di tutto rispetto: la nostalgia.
Il concetto è semplice, potente, universale, c’è chi lo prova raramente mentre altri ci convivono fin dall’infanzia, quel che qui però conta è che si tratta di una materia fotografica su cui non è difficile applicarsi ed esistono infiniti modi per portare in immagini questo tipo di emozioni.
Nei due giorni del weekend prova a sperimentare su questo concetto e tradurre in fotografia qualche tua idea creativa. Puoi scegliere di lavorare di fantasia o andare a scavare nei tuoi ricordi ma tieni a mente che, come ha scritto qualcuno, la nostalgia è come il mare d’inverno, non puoi farci il bagno, perché le sue acque gelide rischiano di assiderarti. Quindi occhio a questo tema… alla fine del compito fotografico ricordiamoci che il passato non torna, ed è meglio guardare avanti 🙂
Buon fine settimana!

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NY Public Library ArchiveE’ notizia di questi giorni la pubblicazione di un vero e proprio tesoro: una collezione di oltre 180.000 immagini d’archivio che la New York Public Library ha deciso di rendere disponibile a tutti senza alcun vincolo di copyright.
La cosa è resa ancor più fantastica da un potente strumento di visualizzazione (a questo link) che permette di navigare con grande facilità nell’immenso archivio, cercare, previsualizzare e scaricare in alta risoluzione ciò che interessa.
Tutte le immagini sono utilizzabili senza alcun limite e quindi sfruttabili anche a fini commerciali, una vera manna per chi è sempre in cerca di nuovo materiale di qualità.
Adesso vado a farne una scorpacciata 🙂

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Condivisione con GorillaSappiamo di avere il 99% del DNA in comune con le scimmie antropomorfe quindi non ci dovrebbe sorprendere l’interesse di queste creature per le immagini fotografiche, eppure questo video di Paul Ross mi ha davvero colpito.
Si vede un ragazzo che in uno zoo mostra ad un gorilla alcune immagini sul suo smartphone, foto di scimmie trovate in rete. Il gorilla guarda con attenzione, sembra invitare il ragazzo a proseguire e mostrarne altre, ad un certo punto i due siedono accanto come amici che guardano insieme le foto di famiglia.
Non ho potuto fare a meno di rivedere questo breve video almeno un paio di volte, trovandolo toccante e sentendo varie emozioni affiorare, non ultima la pena per quella creatura reclusa dietro al vetro, che nonostante questo si rivela così empatica verso l’homo tecnologicus lì accanto.
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AriasC’è chi ancora pensa che sia importante tenersi stretti i segreti del mestiere, custodirli come i trucchi da prestigiatore, mantenerli riservati e chiusi nel proprio cassettino.
Ma i tempi sono cambiati e ci sono fotografi che hanno voltato pagina, dando finalmente importanza al valore della condivisione. In passato questo comportamento era raro ma oggi, nella società connessa, ciò concorre sempre più alla maturazione ed all’autorevolezza di artisti e professionisti. È così che fotografi del calibro di Chase Jarvis e Zack Arias (ma anche molti altri devo dire) si sono spinti su questo terreno, iniziando a raccontare nei dettagli il loro modo di lavorare, svelando i loro metodi e workflow, esponendosi anche a dubbi e critiche.
Il video qui sotto è un bell’esempio di come si fa. Zack Arias l’ha realizzato coprendo dall’inizio alla fine una sua sessione di ritratto dedicata al progetto Inside Out. Guardarlo è un po’ come trascorrere una giornata con questo fotografo, partendo dalla scelta dell’attrezzatura, passando poi alla fase di incontro con il soggetto e lo shooting vero e proprio, per finire con la post produzione una volta tornato in studio.
Non è tra i video più brevi che mi è capitato di proporre ma ti invito a sederti e gustarlo con calma per intero, ne vale la pena.
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Colored drinks

Colored drinks – © Copyright 2008 Pega

Hai regalato qualche fotografia per questo Natale? Intendo la fotografia come oggetto, come opera finita, magari stampata o addirittura incorniciata. Parlo non solo di fotografie tue, ma anche di eventuali scatti di altri fotografi, celebri o meno, poco importa.
Sì, perché regalare Fotografia è il più bel modo per condividere la tua passione, per cercare di trasmettere ad altri l’interesse che abbiamo per questa forma d’arte, ma anche per permettere ad alcune immagini di “vivere” e prendere la loro via nel mondo.
Insomma hai regalato almeno una fotografia? No? Allora ti propongo un esperimento da fare nei giorni di Natale, proprio in occasione di qualche cena con amici o parenti. Organizzati ed al momento giusto, meglio se verso la fine del pasto quando tutti sono satolli e rilassati, chiedi ai presenti, di raggrupparsi. Non escludere nessuno e falli mettere in posa mostrando bene ciò con cui hanno gustato la miglior pietanza: valgono forchette e cucchiai come anche bicchieri o piatti. Chiedi ai più allegri di assumere una qualche posa insolita, ad esempio con un vassoio sulla testa, il bicchiere o la posata in bocca. Assecondali nell’inventare pose sceme, specie se ne suggeriscono di interessanti. Prova a non posizionare le persone nella classica fila di fronte alla fotocamera, cerca piuttosto di metterle in cerchio, tipo girotondo. Poi prendi uno sgabello o una scala e, facendoli sorridere, scatta un po’ di foto da lassù.
Sai poi cosa? Dovresti fare una bella stampa per ogni partecipante e regalargliela con un sorriso.
Ti assicuro che non sarà una di quelle foto che vengono buttate.
Buon Natale e Buone Feste!

🙂

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Female nude - Man Ray

Female nude – 1920, Man Ray – Getty Museum

Il Museo J. Paul Getty ha sempre avuto la caratteristica di permettere l’accesso gratuito al pubblico. È stato così fino dalla sua inaugurazione, una gran bella cosa per chi abita a Los Angeles, vista la splendida collezione di opere presenti che vanno da antichità greche e romane, a dipinti e manoscritti da tutta Europa oltre ad una notevole raccolta di fotografie da ogni parte del mondo.
Da qualche giorno c’è una buona notizia anche per chi non ha la fortuna di abitare in California: il Presidente e CEO di Getty, Jim Cuno, ha annunciato la completa liberalizzazione dell’uso delle immagini di cui il museo detiene i diritti. In sostanza vengono messe gratuitamente a disposizione, per ogni tipo di utilizzo, tutte le immagini online, in pratica circa 4,600 foto di opere ed oggetti del museo, tutte disponibili in alta risoluzione sul sito. Fino ad oggi queste erano utilizzabili solo dietro presentazione di una richiesta ed il pagamento di diritti specifici a seconda del tipo di uso previsto.
“Il Museo è lieto di mettere queste immagini a disposizione di tutti, ed è solo il primo passo verso un progressivo e totale open content” ha affermato il direttore del Museo Getty, Timothy Potts.
Molti artisti, in particolare fotografi e collezionisti, si stanno interrogando su questa scelta, preoccupati della ricaduta che questa decisione potrà avere sul valore delle loro opere.
Il punto è che la Fondazione Getty fu creata per promuovere la diffusione dell’arte e della cultura delle arti visive e questa nuova iniziativa non fa altro che adeguare la missione alla realtà comunicativa odierna.
Io non credo che tutto questo possa influire negativamente sul mondo dell’arte e sulle possibilità di sostentamento degli artisti, piuttosto potrebbe essere un fattore nuovo, che in futuro aiuterà a limitare la speculazione, riducendo la pressione del business sulle menti creative e che magari aprirà la strada a nuovi talenti.
Tu che ne pensi?

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Florence Worldwide Photowalk 2012SAVE THE DATE!
Non prendere impegni per la mattina di Sabato 13 Ottobre 2012 perchè ti invito a partecipare all’edizione di quest’anno della Scott Kelby’s Worldwide Photowalk a Firenze.

E’ il più grande evento al mondo della cosiddetta “fotografia sociale” e si svolgerà in contemporanea in oltre mille città, sotto forma di passeggiate fotografiche a cui può partecipare gratuitamente chiunque sia interessato alla fotografia, non importa a che livello, divertendosi e socializzando. L’unico requisito necessario è avere una qualsiasi macchina fotografica. Va bene tutto, persino una usa e getta.
Dopo averlo fatto nel 2010 e nel 2011 , ho il piacere di guidare la Photowalk di Firenze anche quest’anno e quindi… ti aspetto!
Un’occasione per incontrarsi, conoscersi, ammirare insieme le bellezze di questa meravigliosa città e vedere un sacco di altri appassionati di fotografia.

Quest’anno partiremo da Piazzale Michelangelo ed attraverso un bel percorso arriveremo fin nel quartiere di San Niccolò, dove ti invito ad uno spuntino insieme a chi vorrà trattenersi.
Per tutti i dettagli e l’iscrizione, che ti consiglio di non dimenticare di fare perchè dà diritto a partecipare al contest per i premi messi in palio dall’organizzazione, visitare il sito ufficiale.

(max 50 partecipanti – ancora alcuni posti disponibili)

p.s. Sei un po’ distante da Firenze? Considera che per le scorse edizioni abbiamo avuto chi ha preso un aereo per venire a partecipare proprio nella nostra splendida città. Se comunque sei proprio molto distante e non consideri fattibile venire a visitare Firenze in occasione di questo evento, puoi sempre provare a verificare se vicino a dove ti trovi sia in fase di organizzazione un’altra photowalk. Lo puoi fare sul sito ufficiale della Worldwide Photowalk o anche sottoporre la tua candidatura per organizzarne una!

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Crepe

Flaws (The crepa project) – © Copyright 2011 Pega

Il tempo è un fattore molto relativo, si sa. Davanti ad un capolavoro come Monna Lisa si può rimanere incantati per minuti, decine di minuti… forse ore.
Esperti d’arte e curatori di esibizioni sostengono che per poter davvero apprezzare pezzi del genere sarebbero necessari almeno 10 minuti di osservazione attenta. Eppure i monitoraggi effettuati presso importanti opere esposte dimostrano che il pubblico, anche in condizioni di poco affollamento, si sofferma appena a vederle ed  il tempo medio di permanenza davanti ad un quadro come la Gioconda è meno di trenta secondi. Più o meno come un veloce spot in TV.
Considerando quindi mezzo minuto per un capolavoro assoluto come Monna Lisa che succede nei casi di opere un po’ meno importanti, come magari quelle presenti in una esposizione fotografica o negli album online?
Hai mai pensato a quanto spesso tendiamo ad osservare le fotografie in modo rapido e superficiale?
Eh si, di nuovo il tempo… in questo caso dal punto di vista dell’osservatore, ma ancora una volta elemento chiave.
Sarebbe importante riuscire veramente a gustare le immagini che gli altri ci propongono, goderne osservandole nei dettagli, nelle caratteristiche ed anche valutarne la qualità, magari da angolazioni e distanze diverse quando esposte fisicamente.

E tu quanto ti soffermi ad osservare una foto? E quanto conta per te se è una stampa esposta in una galleria, pubblicata in un libro o è un’immagine digitale su uno schermo? Piccola, grande, ben illuminata o… retroilluminata. Per te fa differenza sul tempo che le dedichi?

E’ interessante ragionare sul tempo che da osservatori dedichiamo alle foto degli altri perché probabilmente è in una qualche relazione con quello che gli altri a loro volta dedicano alle nostre.

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Walking on a texture

Walking on a texture - © Copyright 2009 Pega

Rieccoci a quella che, ormai da un bel pezzo, è una piccola tradizione: la “missione fotografica” del fine settimana.
Se ti piacei seguire queste idee e provare a scattare secondo un “assignment”, non esitare e dopo aver fatto le tue foto, inserisci un commento con il link alle immagini che avrai realizzato.

In questo weekend il tema è facilissimo: si tratta solo di focalizzarsi nel fare foto dall’alto.

Dall’alto tutto assume carattere diverso, la prospettiva cambia, si schiaccia. Dall’alto si è distaccati e si percepisce quel senso di vantaggio che la posizione assicura.
In questi giorni prova a dedicare qualche tuo scatto a soggetti ripresi dall’alto, oggetti o persone, scenari o piccoli dettagli.
Guardati intorno e scegli una posizione intressante da cui fotografare, sali e sistema la tua fotocamera. Dai piena importanza a questo aspetto del posizionamento e della scelta dell’inquadratura: il grande Paul Strand diceva “la scelta più importante che fa un fotografo è quella di dove piazzare il treppiede“.
Ebbene, applica questo insegnamento alla missione fotografica del fine settimana e… Buon divertimento.

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Clicca qui per visualizzare l’elenco di tutti i Weekend Assignment precedentemente proposti.

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