Alcuni giorni fa è stata diffusa la notizia che la Kodak, prima del fallimento, ha posseduto per circa trent’anni, un piccolo reattore nucleare privato nel suo quartier generale a Rochester, New York.
Pare che fosse un oggetto principalmente destinato a ricerca e studi sulla purezza dei materiali, ma per certo era caricato con almeno un chilo e mezzo di uranio 235 ad un livello di purezza equivalente a quello delle testate atomiche.
Il reattore era posto in un bunker sotterraneo protetto da sistemi di sicurezza e pareti di oltre mezzo metro di spessore. La segretezza che ha coperto questa installazione è stata assoluta, roba da mettere i brividi, visto che l’oggetto si è trovato per così tanto tempo nel bel mezzo di un’area densamente popolata.
Devo dire che questa storia getta una luce tutta diversa e decisamente inquietante sul vecchio motto Kodak che diceva: “Voi schiacciate il bottone, a tutto il resto pensiamo noi“.
🙂
[p.s. Che cosa potrebbero avere Canon e Nikon in cantina?]
questa l’ avevo sentita anche io…a dir poco inquietante, con la paura di aver maneggiato chissa quante pellicole radioattive ?
“Voi schiacciate il bottone, a tutto il resto pensiamo noi“ ahahahahahahaahha!